CRONACA

Partinico, periferia in ginocchio per la “banda dell’oro rosso”: black out, questa notte tutto ripristinato

Ottocento metri di cavi di rame rubati e quasi 400 tra famiglie e aziende di un’ampia fetta della periferia della città rimangono al buio. Due i furti che si sono consumati in momenti diversi sempre sulla stessa identica linea che alimenta le contrade Spadafora, Pacino, Piano del Re e diverse altre arterie limitrofe che abbracciano altre contrade ancora. Tanti i disagi per famiglie, aziende agrituristiche e imprese che ricadono in questo “triangolo” di territorio messo in ginocchio dall’ennesimo maxifurto di cavi di rame che ha finito per interrompere l’erogazione dell’energia elettrica.

Un black out che è iniziato per l’esattezza dalla mezzanotte di lunedì e che si è risolto nella tarda serata di ieri. Intanto è stato presentata dall’Enel una denuncia contro ignoti ai carabinieri che hanno avviato le indagini per capire di chi può essere la mano di un furto di questa portata. Sicuramente ad operare non un ladro solitario ma una banda ben organizzata considerata l’enorme quantità di cavi portata via.

L’Enel si è comunque messa subito all’opera inviando una squadra di operai che già nella mattinata di ieri aveva completato i primi interventi: ha infatti riallacciato ben 250 utenze ripristinando i primi 400 metri di cavi. Si pensava che l’unico furto fosse stato questo ed invece è stata fatta l’amara scoperta con un altro furto individuato sempre nella stessa linea elettrica. A rimanere al buio altre 110 utenze, anch’esse servite da 400 metri di cavi di rame che sono stati sfilati via dalla banda dell’oro rosso.

Anche quest’altra parte di periferia è stata riallacciata alla rete elettrica. Un lavoro enorme dietro alla riattivazione di queste quasi 400 utenze: infatti ad essere interessate ben 11 cabine di trasformazione che nei due furti sono rimaste non alimentate. I danni ancora non sono stati stimati ma si parla di migliaia e migliaia di euro. Per l’esattezza ad essere stata presa di mira è stata la linea aerea di alta tensione tra le varie contrade che costeggiano una delle aree più popolate, quella della via Madonna del Ponte.

La zona purtroppo è sguarnita dal sistema di videosorveglianza che avrebbe potuto dare un contributo alle indagini e questo ovviamente renderà più difficile il lavoro degli inquirenti per cercare di dare un volto agli autori del furto. Un vero flagello quello dei furti di cavi di rame a Partinico, tra i territori più colpiti in Sicilia da questi atti criminali. Da considerare che nel maggio scorso il Comune, nonostante le note difficoltà finanziarie, aveva aperto una serie di cantieri proprio per ripristinare in molte zone l’illuminazione pubblica messa per mesi fuori uso da questi furti. Ad essere interessata sempre la periferia per all’incirca un chilometro e mezzo complessivamente di arterie.

Per l’esattezza gli interventi sono stati in via Marchese di Villabianca, nel tratto dalla scuola ragioneria alla via Santi Savarino, nelle vie Principe Umberto, Rieti e strade adiacenti. In questa porzione di territorio ricadono in parte o per intero le statali 113 e 186, la strada provinciale 2, tra gli altri la via Fogazzaro, le contrade Raccuglia e Bisaccia e strade limitrofe, ed infine lo storico Palazzo Ram.

Senza bilancio di previsione l’allora commissario del Comune, Maurizio Agnese, ha dovuto ricorrere ad uno specifico decreto legge per poter impegnare la somma necessaria per l’acquisto del materiale, facendo leva sulla “tutela degli interessi pubblici e soprattutto per evitare ulteriori aggravi economici per il Comune di Partinico”.