AMBIENTE

Trappeto, presidio H24 per tre giorni contro l’inquinamento del mare di San Cataldo. Si pensa ad area protetta

Tre giorni per lanciare l’sos e salvare un pezzo di costa incastonato tra Trappeto e Terrasini. L’iniziativa vede far fronte comune tutto il mondo ambientalista dopo l’ennesimo caso di sversamento di reflui sul mare di San Cataldo, provenienti dagli affluenti dei torrenti Puddastri e Nocella, verificatosi lo scorso 5 agosto e che ha provocato un’ondata nera con conseguente morìa di pesci.

Oggi la prima delle tre giornate ma effettivamente si entrerà nel cuore delle iniziative a partire da domani, giovedì 30 agosto, con l’incontro pubblico con le varie associazioni per promuovere la nascita dell’area protetta di San Cataldo. Seguirà nel pomeriggio la benedizione del fiume che affluisce al mare e l’accensione di coreografiche candeline mentre venerdì 31 agosto si chiude con un nuovo incontro tra le associazioni e le istituzioni, quindi Comuni e altri rappresentanti sovracomunali a vario titolo.

L’obiettivo è quello di creare una vera e propria rete che possa in qualche modo avviare l’iter per istituire l’area protetta e per denominarla “Valle del Fiume Nocella e suoi affluenti”: “Il fiume Nocella e il Torrente Puddastri sono ‘malati’, – scrive il comitato Baia di San Cataldo – numerosi sono gli scarichi abusivi industriali e civili che avvelenano queste acque, mentre i depuratori spesso risultano essere fuori norma o malfunzionanti. Tutto questo, in questi lunghissimi anni, non ha fatto altro che danneggiare questo fragile ecosistema e mettere a rischio la salute dell’uomo, ponendoci lontani da quelle che sono le richieste della Comunità Europea, per il raggiungimento di una adeguata qualità delle acque”.

Il comitato, che ha dato l’input a questa iniziativa, ha incassato l’adesione di Legambiente, Wwf, Patto per la salute, guardia di Fareambiente, associazione di protezione civile Nopcea e dei Comuni di Trappeto e Terrasini. Questa è un’iniziativa fortemente simbolica: in queste tre giorni ci sarà un presidio 24 ore su 24 attraverso l’allestimento di un “campo zona”: “Tra pochi giorni inizieranno le lavorazioni delle vinacce e della molitura delle olive, – è la preoccupazione del comitato – con risultati che tutti noi conosciamo. Non possiamo più rimanere in uno stato catatonico di accettazione, è una battaglia troppo importante per ignorarla, ne vale della salute del nostro territorio, ne vale della nostra salute”.

Il 5 agosto scorso un acquazzone ha riversato sul mare di San Cataldo consistenti reflui di colore rossastro e nero, causando la morte di decine di pesci. L’ennesimo episodio che si è verificato nei decenni e che ha reso questo tratto di costa non balneabile.