AMBIENTE

Trappeto, decolla petizione per l’area protetta di San Cataldo: chiusura con successo del “campo zona”

Oltre un centinaio di firme raccolte per la petizione e l’impegno dei rappresentanti istituzionali a tenere alta l’attenzione attorno al mare di San Cataldo e ai suoi affluenti. Si chiude la tre giorni di “campo zona” degli ambientalisti lungo la costa a cavallo tra i territori di Trappeto e Terrasini, con un simbolico presidio 24 ore su 24 che ha portato ad una serie di iniziative e con l’obiettivo di accendere i fari su una storia di degrado lunga decenni.

Intanto la petizione per la richiesta di istituzione dell’area protetta da inviare al ministero dell’Ambiente ha già raggiunto in appena 3 giorni le 120 firme: “Si continuerà nei prossimi mesi con un tour con i vari banchetti che saranno allestiti nei comuni del comprensorio e successivamente nel resto della Sicilia” afferma Francesco Loria, rappresentante di punta del comitato “Baia della legalità San Cataldo”, promotore dell’iniziativa con diverse altre associazioni ambientaliste e non e con il supporto dei Comuni di Trappeto e Terrasini.

Si è poi tenuto un incontro con i rappresentanti istituzionali ma ad essersi presentati soltanto il Comune di Terrasini e parlamentari regionali e nazionali del Movimento 5 Stelle, tra i quali la deputata regionale Valentina Palmeri, il deputato alla Camera Antonio Lombardo e il senatore Franco Mollame. “Abbiamo avuto la rassicurazione da parte dei parlamentari all’Ars – sostiene Loria – che saranno presentate delle interrogazioni parlamentari a salvaguardia del mare di San Cataldo, così come per evitare che nel territorio nasca la stazione di trasferenza dei rifiuti di contrada Paterna. Siamo soddisfatti per quanto fatto e per le centinaia di persone che ci sono venute a trovare in una zona oltretutto abbastanza difficile da raggiungere. In tanti sono venuti da fuori paese”.

L’amministrazione comunale di Terrasini ha garantito il suo massimo appoggio: “L’amministrazione, così come ha fatto in questi due anni, – evidenzia l’assessore all’Ambiente Angelo Cinà – intende lavorare e stare vicino ai volontari per la soluzione del problema Nocella e la salvaguardia di questo paradiso terrestre”.

L’area da tempo è sottoposta a gravi fenomeni d’inquinamento da scarichi industriali e civili nei torrenti N0cella e Puddastri che confluiscono sul mare di San Cataldo. Il Comune terrasinese si è preso l’impegno a convocare un nuovo tavolo tecnico con i Comuni del comprensorio: “Chiediamo – conclude il componente del comitato Baia di San Cataldo – che venga fatta una pulizia del fiume, un monitoraggio degli scarichi e la bonifica dalle discariche abusive lungo il percorso”.

“Continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica e gli amministratori della cosa pubblica, come promosso col sit-in di questi giorni, – ha aggiunto il senatore Mollame – è atto certamente encomiabile. L’auspicio è che la baia di San Cataldo torni ad essere meraviglioso angolo incontaminato del golfo, come ricordiamo era ormai alcuni decenni fa. Occorre un tavolo di lavoro, meno chiacchere, una crescita culturale ed una conseguente evoluzione dei costumi da parte di tutti.