AMBIENTE

Alcamo, l’allarme degli ambientalisti dopo l’ipotesi “inceneritore”: “Città capitale della munnizza”

“Alcamo corre un pericolo molto serio, rischia di ospitare un polo industriale privato che tratterà centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti provenienti da mezza Sicilia». Lo afferma il presidente dell’associazione ambientalista Ecò ed ex deputato nazionale dei Verdi, Massimo Fundarò, in una lettera inviata al sindaco Domenico Surdi riguardo all’ultima notizia trapelata su una possibile realizzazione di un impianto di trattamento per bruciare rifiuti definito dal gruppo parlamentare del Movimento 5 stelle un “inceneritore”.
“Da una parte le ‘allegre’ autorizzazioni della Regione Siciliana che consentiranno alla ditta D’Angelo, già presente in contrada Citrolo con un impianto di trattamento di rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, di accogliere ben 350 tonnellate al giorno di Rsu da ben 42 comuni delle provincie di Trapani ed Agrigento – afferma Fundarò -. Dall’altra l’avvio del procedimento, da parte della ditta Asja, per la costruzione di un impianto di biogas dalla capacità di 120.000 tonnellate annue, accanto al primo impianto e su terreni di proprietà della stessa ditta D’Angelo”.
Per l’ambientalista sono “due progetti dal fortissimo impatto ambientale”. Fundarò invita il sindaco «a compiere tutti gli atti amministrativi necessari per scongiurare questo pericolo”. “L’iter istruttorio è in corso – evidenzia Surdi -. Sino ad oggi ciò che sappiamo è che non è necessario un parere urbanistico perchè questo tipo di impianti è previsto nel Prg di Alcamo nella zona in cui è stata avanzata richiesta. Di sicuro saremo attenti e c’è una certa apprensione anche se pare non si tratti di un inceneritore. Non abbiamo chiaro la tipologia di impianto, ci confronteremo con i nostri uffici per capirne di più”. (*MIGI*