AMBIENTE

Partinico-Trappeto, emergenze ambientali: sopralluoghi degli stati maggiori del M5s tra distilleria e San Cataldo

Fari puntati sull’emergenza ambientale nel comprensorio partinicese. Sbarcano gli stati maggiori del Movimento 5 Stelle che hanno effettuato ieri due sopralluoghi nelle aree ritenute più sensibili. Prima a Trappeto, alla foce del fiume Nocella laddove confluisce sul mare di San Cataldo da decenni inquinato, e poi a Partinico dove è in piena fase di attività la discussa da sempre distilleria Bertolino.

Nel tratto di costa trappetese la delegazione composta dai parlamentari regionali Roberta Schillaci e Salvatore Siragusa, dal deputato alla Camera Antonio Lombardo, dall’europarlamentare Ignazio Corrao e dalla consigliera comunale di Partinico si sono confrontati con il comitato “Baia di San Cataldo” che nell’occasione ha annunciato di essersi costituita in associazione: “Stiamo presentato un dossier che possa portare le istituzioni competenti – afferma Francesco Loria, portavoce della neonata associazione – a valutare l’ipotesi di creare qui un’area protetta perchè ha importanti risorse storico-naturalistiche e perchè potenzialmente è un veicolo importante per il turismo”.

“Qui la vocazione turistica è assolutamente evidente – aggiunge la Schillaci -. Si deve prendere coscienza di questa grande opportunità. Ho personalmente raccolto il grido d’allarme di imprenditori del settore della zona preoccupati da questa situazione inquinante”.

A tal proposito è stata depositata un’interrogazione parlamentare all’Unione Europea da Corrao per un progetto di nascita di un resort in zona che rischierebbe a suo dire di cementificare un’area archeologica: “Abbiamo depositato gli atti in Commissione Europea – precisa lo stesso esponente pentastellato – anche se ci stiamo muovendo su diversi livelli tra le istituzioni”. Qui gli affluenti del mare di San Cataldo sono fortemente inquinanti, come accertato più volte dall’Arpa (agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) a causa di sversamenti anomali derivanti da lavorazioni vitivinicole e olearie e dai depuratori dei comuni del comprensorio.

Seconda tappa nella vicina Partinico proprio davanti alla distilleria Partinico su cui recentemente si sono riaccesi i riflettori per l’iter in fase avanzata della delocalizzazione in un’altra area su cui si sospetta si possa realizzare un inceneritore, cosa assolutamente smentita più volte dal Comune in passato: “La Bertolino deve rispettare i parametri dei limiti delle emissioni  inquinanti – ha precisato Corrao – che si rispettano in tutti gli altri Stati d’Europa. Da parte nostra ci sarà sempre attenzione e la necessaria pressione a livello istituzionale per segnalare eventuali casi sospetti di irregolarità”.