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Partinico, Comune in default. Per i revisori non c’è altra uscita: “Dichiarare dissesto”

Pignoramenti, debiti fuori bilancio, indebitamenti con la tesoreria, squilibrio di cassa. Arriva l’operazione verità sui conti del Comune e quel che viene fuori è una situazione ancor più disastrosa di quella che ci si poteva aspettare: altro che spese allegre, al municipio si è andati anche oltre. I Revisori dei conti proprio in questi giorni hanno trasmesso il loro parere e senza mezzi termini hanno detto che non esiste altra via d’uscita se non quella di dichiarare il dissesto economico-finanziario.

La manovra è anche approdata in commissione consiliare che ha approvato la proposta di dissesto finanziario. A questo punto l’ultima parola spetterà al consiglio comunale che sarà chiamato nei prossimi giorni a votare la delibera già predisposta dagli uffici. Sarà una sorta di presa d’atto dal momento che se non dovesse essere votata l’assise decadrebbe e sarebbe sostituita da un commissario straordinario.

I numeri della voragine sono davvero enormi: sono pendenti sulle spalle dell’ente pignoramenti pari a 2,1 milioni di euro per servizi non pagati a ditte fornitrici o altro ancora accumulati tra il 2016 e il 2017, quindi parliamo di situazione antecedenti all’insediamento dell’attuale amministrazione comunale guidata dal sindaco Maurizio De Luca eletta nel giugno scorso. Lo squilibrio accertato è di 2,9 milioni nel 2017, 1,2 milioni nel 2018 e 800 mila euro nel 2019.

La mancata approvazione del bilancio nel 2017 ha avuto una diretta conseguenza per il municipio: si sono infatti interrotti i trasferimenti statali pari a 1,2 milioni di euro e che erano dovuti per il periodo compreso tra il 2015 e il 2017. A indebitare il Comune anche il frequente ricorso ad anticipazioni di Tesoreria, in pratica dei prestiti fatti attraverso la banca di fiducia per avere liquidità: parliamo che al 31 dicembre del 2017 questa somma ammonta a ben 5 milioni di euro con costi di interessi passivi maturati.

Altro capitolo è poi quello dei debiti fuori bilancio: prima di decadere la passata amministrazione per effetto delle dimissioni dell’allora sindaco Salvo Lo Biundo il consiglio nel gennaio del 2017 (quindi appena un anno prima della dichiarazione di pre-dissesto, ndc) aveva approvato debiti fuori bilancio per appena 300 mila euro. Come è possibile che adesso spuntino debiti per 4,5 milioni di euro?

“Dall’analisi della situazione economico-finanziaria dell’ente – scrivono i revisori, Luigi Tricoli, Antonio Mieti e Roberto Milano – si evince un grave squilibrio, l’impossibilità dell’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili, nonchè l’esistenza di crediti liquidi ed esigibili di terzi cui non si può far fronte attraverso le modalità di salvaguardia degli equilibri di bilancio, nonchè con le modalità di riconoscimento dei debiti fuori bilancio. Il collegio ritiene che si possa dare avvio ad un reale processo di risanamento economico-finanziario dell’ente, liberato dai debiti pregressi, così da garantire la continuità dei servizi pubblici indispensabili alla collettività ma la strada da perseguire è quella del dissesto finanziario e si esprime parere favorevole alla proposta di deliberazione di consiglio”.