ENTI LOCALI

Alcamo, caso imprese con rifiuti speciali: Comune verso detassazione aree, tensione in consiglio (VIDEO)

Torna in consiglio comunale lo scottante e ancora irrisolto caso della tassazione delle aree alle imprese che producono rifiuti speciali. Un contenzioso che ad Alcamo si trascina dal 2013 oramai tra aziende come lattonerie, autofficine e tipografie, ed il municipio che ha continuato a tassare interamente le loro superfici nonostante        queste attività già paghino, come impone la legge, una ditta autorizzata per lo smaltimento dei rifiuti speciali.

Si profila in buona sostanza un caso di doppia tassazione, tanto che ci sono decine di ricorsi alle commissioni tributarie, e qualche caso oramai attende il pronunciamento definitivo in Cassazione. In tutti i casi il Comune ha sempre perso, dunque appare inevitabile un’imminente soccombenza. Nonostante il consiglio comunale abbia la stesso orientamento nella seduta di ieri sera si è consumata l’ennesima profonda spaccatura e non sono mancati ancora una volta i toni aspri tra la maggioranza del Movimento 5 Stelle, che ha presentato una mozione per la modifica del regolamento della tassa sui rifiuti, e l’opposizione.

Nella mozione, approvata con i soli voti dei grillini mentre i 9 dell’opposizione di sono astenuti o hanno votato contro, si impegna l’amministrazione a rivedere l’impianto del regolamento specie nella parte in cui risulterebbe carente perché non sarebbero anzitutto indicati quali siano i rifiuti speciali. Inoltre i penstastellati sollecitano massima velocità nella revisione del testo e gli amministratori a verificare l’istruttoria passo passo monitorando il lavoro di dirigenti e funzionari degli uffici. Da qui si sono scatenate delle polemiche con l’opposizione a ricordare che già una mozione del genere venne presentata lo scorso anno dai banchi della minoranza venendo però bocciata.

Dichiarazioni al vetriolo che non hanno lasciati impassibili amministrazione e consiglieri stessi di maggioranza. Questi ultimi hanno evidenziato che la mozione bocciata lo scorso anno era diversa da quella che invece viene presentata oggi:

Toni duri quelli usati dall’assessore alle Finanze Fabio Butera che addirittura ha bollato il dibattito come “discussione da scuola elementare”.

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