ENTI LOCALI

Partinico, asilo nido appeso ad un filo. L’assessore: “Si apre solo se ci saranno le iscrizioni”

Ci sarà una retta sostenibile ma si apre solo se si raggiungeranno almeno le 48 iscrizioni. Parole dell’assessore ai Servizi sociali Rosi Pennino che non dà alcuna certezza sul presente e sul futuro degli asili nido. Anzi, una certezza già c’è e cioè che al massimo si riaprirà un solo asilo rispetto ai due degli anni passati.

Ma questo solo se si raggiungeranno le iscrizioni: “C’è poco da fare, non dipende da me e dall’amministrazione comunale dalle norme che regolano i Comuni in dissesto come il nostro – afferma Rosi Pennino -. Ci viene imposto un minimo di copertura del 18 per cento rispetto ai costi totali che sosteniamo per questo tipo di servizio a domanda individuale, considerati non essenziali. Motivo per cui abbiamo le mani legate. E’ il testo unico degli enti locali che ci impone questo percorso e queste cifre”.

C’è quindi un fortissimo rischio che neanche un asilo nido riaprirà i battenti in città considerando che siamo alle porte di novembre e le famiglie partinicesi avranno già a quest’ora trovato altre alternative. L’assessore risponde poi alle polemiche innescate dalla Cgil due giorni fa, con il sindacato ad attaccare il governo cittadino di aver contributo a far perdere “pezzi di servizio pubblico”, a discapito della cittadinanza e dei livelli occupazionali (prima i due asili erano dati in gestione ad una cooperativa che utilizzava 18 lavoratori, ndc).

“Avvieremo una campagna di sensibilizzazione per chiedere di fare marcia indietro su questa scelta” aggiunge la Cgil. “Per più di dieci anni – replica l’assessore – il servizio degli asili nido comunali è stato gestito senza alcun criterio di sostenibilità  economica per l’ente, grazie ad una politica complice che ha portato il comune al dissesto. E’ strano che la Cgil, assente ai tavoli di concertazione, dove è stato concordato il percorso sull’apertura dell’asilo nido, intervenga a gamba tesa sull’argomento”.

L’amministrazione comunale ha partecipato al bando regionale rivolto agli asili nido comunali nei Comuni in dissesto e pre-dissesto. Se questo progetto da 150 mila euro  dovesse essere finanziato allora si potrebbe pensare di poter far tornare al lavoro le 18 unità della cooperativa: “Ma questo solo per tamponare nel breve termine le garanzie occupazionali per le lavoratrici della cooperativa che hanno gestito il servizio per 20 anni” precisa ancora la Pennino.