AMBIENTE

Terrasini e Trappeto, nuovo caso di inquinamento del Nocella: trovato morto un cormorano

Ricompaiono forti concentrazioni di reflui di colore nero e rossastro sulla foce del fiume Nocella che scarica sul mare di San Cataldo, nella costa compresa tra Trappeto e Terrasini. Da 48 ore è tornato a persistere il problema, dopo qualche giorno di apparente calma e di colorazione delle acque quasi ai limiti della normalità. A mettere ancora una volta all’erta gli ambientalisti non solo l’inquietante colore dell’acqua, caratteristica che a dire il vero oramai è una costante da decenni in quest’area, ma anche il ritrovamento di un cormorano senza vita, una specie di uccello che nidifica lungo la costa di San Cataldo.

“Le persistenti ed elevate concentrazioni di inquinanti presenti nella rete fluviale del Nocella, nell’ultimo periodo, – affermano gli ambientalisti dell’associazione San Cataldo Baia della legalità – ci portano a sospettare che la morte dell’animale sia riconducibile proprio alle cattive condizioni di vita presente in foce”. Ad essere state contattate le guardie zoofile del gruppo ambientalista di Fare Ambiente-Nucleo Protezione Fauna Selvatica Palermo che a sua volta hanno sollecitato il recupero della carcassa dell’animale e la relativa consegna al Centro Recupero Fauna Selvatica di Ficuzza:

“Sarà sottoposto ad autopsia per capre le ragioni del suo decesso – sottolinea il presidente dell’associazione Baia della legalità, Francesco Loria (nella foto accanto al cormorano trovato senza vita -. Un’altra triste vicenda che sottolinea l’urgenza di un intervento a recupero di un ecosistema fluviale e costiero messo pericolosamente a rischio dall’uomo. Poniamo il caso anche all’attenzione del ministro dell’Ambiente Sergio Costa, del presidente Lipu Nazionale Fulvio Mamone Capria e della Lipu Sezione di Palermo”.

Non ci sarebbero dubbi a dire degli ambientalisti riguardo alla presenza di colore rossastro del Nocella, che riporta alla mente il tipico colore della lavorazione del vino: “Le acque della foce del Nocella continuano ad essere rosse – aggiungono gli esponenti dell’associazione Baia della legalità -, prova schiacciante della presenza di lavorazioni industriali”.

Effettivamente nel tempo sono stati fatti diversi prelievi da parte dell’Arpa, l’agenzia regionale protezione ambiente che, nell’analizzare i campioni di acqua del Nocella quando presentava una fortissima colorazione rossastra e anche nera, ha evidenziato la presenza di reflui industriali della lavorazione dell’olio e del vino e di reflui anche di scarichi fognari, segno che probabilmente qualche depuratore dei comuni della zona non è pienamente efficiente. Intanto l’assessore regionale Toto Cordaro ha aperto da qualche settimana un tavolo con i sindaci della zona per verificare i motivi del forte inquinamento del Nocella e quindi del mare di San Cataldo.

Nell’ultima riunione è stata fatta una disamina da parte dell’Arpa di tutte le criticità dei problemi rilevati lungo il percorso del torrente Nocella e del torrente Puddastri. E’ stata predisposta in tal senso una relazione che a breve sarà inviata a tutti i Comuni interessati, quindi Monreale, Montelepre, Giardinello, Borgetto, Partinico, Trappeto e Terrasini: “Tutte le amministrazioni – ha evidenziato il sindaco di Terrasini, Giosuè Maniaci – si sono impegnate a porre azioni correttive alle proprie criticità”.