CRONACA

Partinico, imprenditore condannato per tentato omicidio in appello: cadono i “futili motivi”

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Niente aggravante per futili motivi anche se viene riconosciuto il tentato omicidio: in appello scende da 9 a 6 anni la condanna per il partinicese Antonino Porcasi, imprenditore, finito sotto processo dopo aver brutalmente malmenato un vicino di casa ridotto quasi in fin di vita.

A vedersela brutta fu Francesco Bacchi, anche lui di Partinico: da tempo tra i due non correva buon sangue sino a che una sera dello scorso anno non vi fu l'aggressione fisica. Dal dibattimento venne fuori che Porcasi scatenò la sua rabbia per il motivo che era convinto che il vicino gli rubasse la corrente elettrica. In buna sostanza il legale dell'imputato, Bartolomeo Parrino, ha evidenziato nel corso del processo che l'aggressione arrivò al culmine di mesi di litigi e che quindi lo scontro si acuì per motivi reali e di contrasti effettivi, non per futili motivi quindi.

La vittima è stata colpita alla testa, alla nuca, alle braccia, al torace e alle gambe, riportando diverse fratture. Nell’auto dell’imputato è stato poi trovato il grosso bastone usato per l’aggressione. In primo grado il giudice aveva riconosciuto una provvisionale immediatamente esecutiva di 50 mila euro per Bacchi. Riconosciuti risarcimenti anche ai quattro figli che dopo l’aggressione del padre vennero minacciati da Porcasi.