CRONACA

Partinico, il lento degrado del centro storico: case a pezzi, negozi quasi scomparsi

Continui crolli nel giro di pochissimi anni. Tutti in centro storico. Le battenti piogge dei giorni scorsi hanno ancora una volta messo in ginocchio il “cuore” della città. Sono soprattutto il segno di un degrado lento e inesorabile che sembra stia segnando il destino di quello che dovrebbe essere il biglietto da visita della città ed invece si va sempre più svuotando. Non solo di attività commerciali ma anche di residenti.

Sulla base dell’ultimo censimento fatto dal Comune un immobile su tre nel perimetro del centro storico risulta essere disabitato. Va anche peggio per quanto concerne le attività commerciali: nel corso dei Mille hanno abbassato le saracinesche un negoziante su due, in via Francesco Crispi addirittura due su tre. Sino ai primi anni 2000 da queste parti si contavano oltre 120 negozi, oggi poco più della metà hanno resistito all’onda lunga della crisi. E’ oramai almeno dal 2009 che a Partinico si respira aria di assoluta crisi per il commercio.

La conseguenza è che locali e abitazioni non utilizzate diventano anche un pericolo pubblico per l’assenza anche della necessaria manutenzione da parte dei proprietari degli immobili. Il che si traduce in edifici che si sbriciolano letteralmente al primo soffio di vento o alle prime piogge battenti. Ed è proprio quello che dovrebbe essere il “salotto della città” ad andare maggiormente a pezzi. In via Crispi si sono verificati uno dietro l’altro una serie di distacchi di intonaco da alcuni balconi.

Poi ancora stessi sbriciolamenti tra le vie Kennedy e Capo dell’Acqua (nella foto). Come sempre è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per mettere tutto in sicurezza. Oramai sono all’ordine del giorno le verifiche avviate dall’ufficio tecnico del Comune alla ricerca dei proprietari degli immobili, spesso abbandonati e inutilizzati da anni, per emanare ordinanze di messa in sicurezza.

Basti pensare ai recenti casi, identici nel loro genere, degli immobili tra le via Naccarello, Di Bella e Abbazia, o di via Garifo o ancora di via Sant’Annuzza dove per anni ci sono stati dei veri e propri bracci di ferro tra i proprietari delle abitazioni e il Comune. E così tra carte bollate e avvocati tutto si congela e le strade per ragioni di sicurezza rimangono spesso interdette al traffico con i conseguenti disagi del caso.