Rifiuti, scontro tra M5s e Lega sugli inceneritori | Di Maio: “Roba vintage”, Salvini: “Il Paese non torna indietro” Il governatore Fontana: “Smetteremo di smaltire i rifiuti del Sud”. I Cinquestelle sul blog: “Il contratto dice di chiudere gli inceneritori”

Rifiuti, scontro tra M5s e Lega sugli inceneritori | Di Maio: “Roba vintage”, Salvini: “Il Paese non torna indietro”
Ancora tensione tra Lega e M5s sul tema rifiuti. Mentre il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, attacca il vicepremier Luigi Di Maio e minaccia di smettere di smaltire quelli del Sud, il capo politico dei pentastellati resta sulla sua linea a parla degli inceneritori definendoli “roba vintage”. A difesa di Fontana arriva anche Matteo Salvini: “La Lombardia e il Paese non tornano indietro”.

“Se Di Maio pensa che i nostri impianti inquinano, allora devo dire che non accetteremo più i rifiuti del Sud. Chiederemo allo Stato di modificare la norma che ce lo impone”, ha detto il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, sottolineando che i pentastellati “non usano la logica ma la pseudo ideologia, gli slogan e non il buonsenso”. “I 13 inceneritori della Lombardia non solo sono puliti ma anche assolutamente controllati – ha spiegato a La Stampa il governatore leghista – subiscono 30 milioni di controlli all’anno da parte di Ispra. Come si fa a dire che non li si vuole al Sud dove il problema dello smaltimento rifiuti è endemico?”.

Di Maio: “Inceneritori? Roba vintage” – Di Maio però ribadisce la sua linea. “Credo che come sempre alla fine tutte le diversità di vedute nel governo si superano. Quando ci vediamo e ci mettiamo al tavolo alla fine si va sempre va avanti. Ma oggi parlare di inceneritori è come parlare della cabina telefonica col telefono a gettoni. Qualcuno può essere anche ancora affascinato dal vintage ma sempre vintage rimane”, dice il vicepremier in merito alle polemiche sui rifiuti in Campania.

“Fondi in manovra, meno tasse a chi ricicla” – “In Campania abbiamo già il secondo termovalorizzatore d’Europa, è inutile parlare di costruirne altri. E’ stato innescato un dibattito vecchio di venti anni visto che oggi questo tipo di strutture viene ritenuto scientificamente superato. Abbiamo bisogno, piuttosto, di un ciclo integrato”, spiega il vicepremier, intervistato da Il Mattino, che torna a stoppare l’idea di realizzare nuovi inceneritori ipotizzando di tagliare l’imposta a chi fa la raccolta differenziata.

Salvini: “La Lombardia e il Paese non tornano indietro” – Anche Salvini non cambia la sua posizione. “La Lombardia non torna indietro, anzi l’obiettivo è che anche altre regioni vadano avanti. Non voglio un paese che torni indietro”. spiega il ministro sposando la linea del governatore lombardo.

Lezzi: “Basta inceneritori, la Lombardia non è un modello” – Le parole di Fontana sono una risposta anche al ministro per il Sud, Barbara Lezzi. “Quella sui rifiuti è una situazione di forte affanno, non di emergenza. Occorre poi fare un distinguo tra il tema degli inceneritori e quello roghi”, spiega la Lezzi, in un’intervista al Corriere della Sera. “Il tema dei roghi è prioritariamente un tema di ordine pubblico. Aggiungo che il tema dei roghi non riguarda soltanto il Sud, anzi: negli ultimi due anni ce ne sono stati oltre 300, diffusi in tutta Italia e proprio recentemente sono avvenuti anche in Lombardia. La questione dunque è nazionale e come tale il governo intende affrontarla”.

M5s: “Contratto dice di chiudere gli inceneritori” – Secondo la Lezzi, “sui termovalorizzatori il contratto di governo M5s-Lega prevede una loro graduale chiusura. Se parliamo di modelli, quello della Lombardia, dove ci sono ben 13 inceneritori, non lo considero né virtuoso né di riferimento. Puntiamo su riduzione dei rifiuti, differenziata, riciclo, impianti di nuovissima generazione per il recupero della plastica. E questo porta a nuove attività e posti di lavoro”. Sul loro blog i Cinquestelle sottolineano che “il contratto di governo in tema di rifiuti parla chiaro. Parla di ‘modello Treviso’ che ora guida il Veneto più virtuoso, non di ‘modello Brescia’ che frena anche le tantissime eccellenze lombarde. Parla di chiudere inceneritori e discariche, non di realizzarne”.

Costa: “Non serve incrementare gli inceneritori” – Sul tema è intervenuto con una nota il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa: “Siamo dell’opinione che gli inceneritori non servano, anche superando il concetto ideologico. La domanda è: l’inceneritore serve al sistema italiano? La risposta è che non serve incrementarne il numero. Questa risposta ce la danno due Regioni: il Veneto, che ha chiuso due inceneritori, e la Lombardia, che sta per chiuderne quattro perché non si riescono più ad alimentare. Questo perché, fortunatamente e per capacità dell’Italia, la differenziata sta crescendo molto”. Costa ha poi aggiunto: “Gli inceneritori sono il contrario della raccolta differenziata, più incenerimento meno raccolta differenziata. Se la raccolta differenziata cresce, cosa ‘dai da mangiare’ agli inceneritori? Quindi è un progetto a perdere”.