ENTI LOCALI

Partinico, le conseguenze del crack del Comune: impennata al massimo dei tributi

In arrivo le “attese” stangate per i partinicesi dopo la dichiarazione di dissesto del consiglio comunale nelle scorse settimane. Così come impone in casi come quelli di Partinico il Tuel, il testo unico degli enti locali, sono in arrivo aumenti di tariffe a raffica dal Comune per Imu, Irpef e imposta sulla pubblicità. Il consiglio comunale presto sarà chiamato a deliberare sulla base delle proposte avanzate dall’ufficio tributi. L’innalzamento al massimo delle tariffe è sostanzialmente un obbligo di legge per i Comuni che dichiarano il crack finanziario.

Difficilmente il consiglio comunale si opporrà a queste proposte di deliberazioni che arrivano dagli uffici, anche perchè parliamo di atti dovuti. Il primo sostanzioso ritocco all’insù arriverà dall’Irpef, l’imposta sulle persone fisiche, che già è fissata al massimo, vale a dire allo 0,8 per cento. Ma si può ancora scavare nelle tasche dei cittadini: difatti oggi questa aliquota il Comune la fissa per chi ha redditi superiori a 11 mila euro annui.

Esenzione che sarà cancellata, quindi questo tributo dovrà essere pagato da tutti a prescindere dal reddito. Si mette mano anche all’aliquota dell’Imu sulla seconda casa che arriva al tetto massimo con questa manovra, quindi al 10,6 per mille, mentre ad oggi questa aliquota è ferma al 9,6. Infine arrivano anche aumenti sull’imposta pubblicitaria nell’unica parte in cui si può mettere mano, dal momento che già anche qui le aliquote sono quasi al massimo.

Si va a ritoccare la parte delle aliquote previste per le affissioni nelle cosiddette “zone speciali”, vale a dire quelle che sono indicate dal regolamento comunale come le vie più importanti in ottica di visibilità. Parliamo quindi delle aree di ingresso della città. Ebbene, in queste “zone speciali” chi vorrà pubblicizzare la propria attività si vedrà aumentare dal 75 al 150 per cento in più da sborsare rispetto alle tariffe delle altre aree in cui è possibile l’affissione. Solo di Irpef il maggior gettito previsto potrebbe sfiorare i 135 mila euro annui.

Non nasconde in tal senso la sua preoccupazione il consigliere comunale Renzo Di Trapani: “A breve il consiglio comunale – afferma – sarà chiamato a deliberare su alcune conseguenze del dissesto finanziario in tema di determinazione di alcune tariffe quali Imu, addizionale Irpef e diritti sulle pubbliche affissioni, nonché sui servizi a domanda individuale. Su questi ultimi, segnatamente sulla proposta formulata dall’amministrazione di esternalizzazione della gestione della casa di riposo ‘Canonico Cataldo’, ci si augura che in aula prevarrà la decisione del mantenimento della gestione in capo al Comune”.

“Stiamo esaminando le proposte – afferma la presidente della commissione Bilancio, Eleonora Rappa – ma devo dire che il nostro in tal senso non è altro che un atto dovuto per legge. Infatti secondo il Tuel le aliquote di base devono andare nella misura massima consentita in caso di dichiarazione di dissesto. E’ evidente che in questo caso non c’è alcun tipo di valutazione politica, non esiste alcun margine di discrezionalità”.