CRONACA

Alcamo e Castellammare, corruzione: ai domiciliari capo genio civile e dirigente del Comune (VIDEO)

Avrebbero sfruttato la loro posizione all’interno degli uffici pubblici per agevolare alcuni imprenditori in cambio di favori abbastanza sostanziosi. In quattro finiscono agli arresti domiciliari e tra loro due alti burocrati: l’alcamese Giuseppe Pirrello, 59 anni, ingegnere capo del Genio civile di Trapani, e il castellammarese Simone Cusumano, 63 anni, responsabile del III Settore Lavori pubblici del Comune di Castellammare del Golfo. Ai domiciliari altri due imprenditori, entrambi di Castellammare del Golfo.

Ad emergere da questa operazione della tenenza della guardia di finanza quello che appare come un vero e proprio verminaio: una sorta di consolidato sistema tra burocrati e corruttori. Tanto che figurano altre 26 persone indagate a piede libero. le accuse a vario titolo sono corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falso materiale ed ideologico commesso da pubblici ufficiali in atti pubblici e violazioni alla normativa in materia di appalti pubblici. Un’operazione che sfocia nell’ambito di due stinti procedimenti che hanno finito per intersecarsi fra loro attraverso le intercettazioni telefoniche e ambientali.

Tutto comunque è partito da Pirrello, a capo del genio civile trapanese dal 2015, su cui inizialmente si sono concentrate le indagini delle fiamme gialle e tra una conversazione e l’altra è finito anche Cusumano, da tempo immemorabile a capo degli uffici dei Lavori pubblici al municipio castellammarese. Pirrello, secondo l’accusa, avrebbe agevolato le pratiche che finivano al Genio civile che passavano attraverso l’ufficio privato del figlio, con studio di geometra ad Alcamo.

“Il sistema clientelare creato – secondo gli inquirenti – ha comportato che molte delle pratiche dirette all’ufficio del Genio Civile di Trapani passassero dallo studio tecnico del figlio dell’ingegnere capo, grazie all’opera di un compiacente gruppo di ingegneri, architetti e geometri interessati a favorire i loro clienti e loro stessi negli adempimenti relativi a manufatti e strutture di cemento armato, a discapito degli altri”.

In poche parole le pratiche che passavano dallo studio del figlio dell’ingegnere capo avevano una grandissima velocità, le altre finivano sul fondo di polverosi cassetti. Pratiche che si velocizzavano anche per effetto di atti falsi, come relazioni di collaudo effettuate in realtà solo sulla carta e non realmente. Pirrello però non avrebbe agevolato solo il figlio ma anche sè stesso: ad essere documentato un affidamento diretto ad un’impresa con la formula della “somma urgenza” e in cambio Pirrello avrebbe ottenuto dallo stesso imprenditore un consistente sconto rispetto all’originario credito vantato nei confronti di una società operante nel settore delle energie rinnovabili, amministrata di fatto dallo stesso Pirrello;

ma c’è anche il caso di un’impresa che gonfiò le fatture di alcuni lavori in un complesso immobiliare, al cui interno ve ne era uno di proprietà proprio dell’ingegnere capo, facendo sì che di fatto la somma venisse pagata da tutti gli altri condomini. In quest’ultimo caso l’imprenditore, come contropartita, avrebbe ottenuto due affidamenti diretti presso un immobile di proprietà di un’amministrazione pubblica. E poi spunta anche il famoso caso dei pozzi privati da cui per anni ha attinto il Comune di Alcamo, dietro autorizzazione del genio civile.

Rubinetti che sono stati chiusi dal 2017 dall’attuale amministrazione in carica del Movimento 5 Stelle del sindaco Domenico Surdi, il quale non ha più autorizzato gli attingimenti perchè l’acqua non era potabile. Le indagini delle fiamme gialle trapanesi in questo caso hanno accertato come tre autotrasportatori di acqua di Alcamo avrebbero illecitamente distribuito acqua non potabile e oltretutto prelevato anche dai serbatoi del Comune senza corrispondere la prevista tariffa all’ente locale grazie a dei falsi buoni.

Dalle intercettazioni è uscito anche il nome di Simone Cusumano e da un focus dei finanzieri è emerso che avrebbe sistematicamente agevolato due noti imprenditori titolari di altrettante società di costruzione, di estrazione di pietre e di coltivazione, attraverso l’assegnazione di appalti pubblici e l’affidamento diretto di lavori pubblici in somma urgenza, in violazione della normativa in materia di Codice degli Appalti e dei Lavori Pubblici.

In cambio, sostengono gli inquirenti, al dirigente castellammarese e alla moglie sarebbe stata concessa gratuitamente una porzione di terreno di proprietà di una delle due società riconducibili a questi imprenditori agevolati per consentirvi l’installazione di due campi eolici per la produzione di energia elettrica.

GUARDA IL VIDEO DELLE OPERAZIONI CON ALCUNE INTERCETTAZIONI

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