CRONACA

Castellammare del Golfo, sospeso dal Comune il dirigente ai domiciliari con stipendio più che dimezzato

Sospeso dal ruolo di dirigente del Comune di Castellammare del Golfo. Simone Cusumano (nella foto a destra), 63 anni, da ieri non è più il capo del Settore dei Lavori pubblici del municipio in seguito al provvedimento emesso dall’ufficio procedimenti disciplinari, composto dal segretario generale e da alcuni dirigenti dello stesso ente. Un atto dovuto considerato il presunto scandalo in cui è stato risucchiato lo storico alto burocrate castellammarese finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione “Palude” della guardia di finanza.

Con lui ai domiciliari sono finiti due imprenditori castellammaresi, Antonio Caleca, 81 anni, e il figlio Antonino Severino di 47 anni, ma soprattutto il capo del genio civile di Trapani, l’alcamese Giuseppe Pirrello di 59 anni. Cusumano, sulla base delle intercettazioni telefoniche e ambientali, avrebbe sistematicamente agevolato i due noti imprenditori titolari di altrettante società di costruzione, di estrazione di pietre e di coltivazione, attraverso l’assegnazione di appalti pubblici e l’affidamento diretto di lavori pubblici in somma urgenza, in violazione della normativa in materia.

In cambio avrebbe avuto un terreno gratuitamente  per consentirvi l’installazione di due campi eolici per la produzione di energia elettrica. Sulla base delle contestazioni le accuse per il dirigente sono di concorso in reato, corruzione e turbata libertà degli incanti. Nel contesto di tale provvedimento di sospensione, il Comune ha anche dato l’input al responsabile del II Settore del municipio, Gianluca Coraci, di rideterminare il trattamento economico spettante secondo quanto stabilisce anche il contratto collettivo nazionale di lavoro.

In tal senso a Cusumano viene ridotto lo stipendio a 1.200 euro, rispetto ai 3.500 euro di compenso spettante come trattamento economico ordinario. In buona sostanza si applica il principio della corresponsione di un “assegno alimentare”, come stabilito oltretutto dall’Inps. Oltretutto il periodo di sospensione dal servizio non determina maturazione delle ferie, non dà diritto alla maturazione anche della tredicesima mensilità ed inoltre non concorre all’anzianità contributiva.

Per il municipio castellammarese la situazione però precipita. Infatti Cusumano contava su un vicario, quindi su un vice nel Settore dei Lavori pubblici, a scavalco con il Comune di Calatafimi e che ha con Castellammare un contratto di appena 18 ore settimanali: “Sicuramente – afferma il vicesindaco e assessore al Personale, Peppe Cruciata (nella foto a sinistra) – dovremo trovare una soluzione e stiamo verificando quindi il da farsi”.
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