ENTI LOCALI

Alcamo, “buco” al Comune da 300 mila euro per pagare l’Asp: gli uffici fanno scaricabarile

Un pò meno dolorosa per il Comune la vicenda del “buco” da quasi 300 mila euro per il mancato pagamento negli anni passati delle visite fiscali mediche dei propri dipendenti all’Asp. Gli uffici comunali che hanno curato l’istruttoria sono riusciti, con un accordo transattivo, a evitare quantomeno gli aggravi dei costi delle spese legali: alla fine azienda sanitaria e municipio si sono messi d’accordo per il pagamento dei soli rimborsi.

A chiudere il cerchio il consiglio comunale che ha riconosciuto il debito fuori bilancio, pagando quindi quanto dovuto. Si chiude qui una vicenda che appare assurda e che d’improvviso ha investito come un treno il municipio che si è trovato dio capo e collo quasi 300 mila euro di fatture mai pagate all’Asp per le visite fiscali ai dipendenti comunali. Storia che venne a galla dopo la “scoperta” fatta dalla Direzione 2 “Affari generali e Risorse umane” in una recente ricognizione dei debiti a carico dell’ente. Soldi che sono il frutto di ben 8 anni di mancato pagamento da parte del Comune all’Asp di Trapani.

Un “contenzioso” che ha avuto inizio nel 2010, quando l’Asp scrisse al Comune per chiedere questi pagamenti a cui si oppose il segretario generale dell’epoca, Cristofaro Ricupati, che al contrario sostenne che fossero somme non dovute. Il riconoscimento del debito in consiglio non spegne le polemiche: “Fortunatamente non stiamo pagando interessi – afferma il consigliere Saverio Messana – ma dal 2010 al 2018 possibile che nessuno sapeva di questa situazione. I soldi che venivano appositamente trasferiti dallo Stato che fine hanno fatto?”.

“I trasferimenti – ha chiarito il dirigente della Ragioneria, Sebastiano Luppino – non avvenivano con un’entrata correlata alla spesa. La direzione del Personale non solo non ci faceva nessuna comunicazione per inserire le somme nei vari bilanci di previsione, ma ci veniva detto che le fatture venivano contestate fatture. Noi come Ragioneria abbiamo sempre espresso seri dubbi”.

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