Partinico, fari su un pezzo di centro storico: al via restauro della cappella del Cortile della Decima

Sono cominciati ieri i lavori al Cortile della Decima di Partinico per il restauro della cappella votiva che risale addirittura al 1580. L’iniziativa è stata portata avanti dall’Accademia della cultura teatro “Lucia Gianì” e dal Lions club “Serenianus” che hanno avviato una raccolta fondi per permettere l’apertura del cantiere.

Nel frattempo è stato incassato l’ok della Sovrintendenza ai beni culturali ed ambientali di Palermo e del Comune. “Questa idea – afferma Giuseppe Di Trapani dell’Accademia della cultura – l’abbiamo voluta e realizzata con la collaborazione dei Lions di Partinico e grazie alla realizzazione progettuale dell’architetto Angela Barbera che in maniera instancabile ha seguito tutto l’iter per il rilascio di questo nulla osta della Sovrintendenza. La previsione progettuale prevede inoltre il rifacimento dell’intera area del piccolo cortile, nonchè la risistemazione del basolato del pavimento. Ritengo infine doveroso un pubblico ringraziamento alla professoressa Rita Cedrini, già responsabile del Fai (fondo ambiente italiano) di Palermo, alla collaboratrice dell’Accademia ‘Teresa Chimenti’, al docente Pino La Lamia ed all’instancabile ed attenta architetto Barbera”.

Il Cortile della Decima è un sito semisconosciuto per i cittadini, dal momento che da tempo è abbandonato all’oblìo. Già nell’estate del 2017 una prima iniziativa si organizzò e furono in 200 a partecipare ed a dare un piccolo contributo. C’è già un progetto più complessivo che prevede il restauro dell’intero “Cortile” e che anch’esso  ha incassato il nulla osta della soprintendenza ai beni culturali ed ambientali di Palermo e del Comune.

Questi altri lavori, per cui ovviamente serviranno importanti somme, riguardano il rifacimento dell’intera area del piccolo “Cortile” e il rifacimento del basolato. Affascinante la storia di questo bene culturale. Nel ‘500 gli agricoltori erano dediti alla coltivazione dei campi di proprietà di nobili famiglie palermitane che di fatto esercitavano il potere nel territorio e, in maniera vessatoria, attraverso censi e tributi, depredavano i contadini.

Uno di questi strumenti vessatori era il versamento della decima parte del raccolto che per l’appunto veniva dato all’interno di questo “Cortile” adiacente alla odierna via Principe Amedeo.
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