ENTI LOCALI

Alcamo, la “maledizione” del regolamento impianti sportivi: ancora un rinvio

La maledizione del regolamento. Sembra esserci un incantesimo attorno a questo testo per la gestione degli impianti sportivi comunali di Alcamo. Anche ieri sera il consiglio comunale ha deciso di stoppare tutto e far ritornare il malloppo in commissione consiliare.

Motivo? Troppe lacune. Alla fine all’unanimità è stato deciso di rinviare tutto e di darsi almeno un mese di tempo per tornare a ragionare su tutta l’impalcatura regolamentare. La maggioranza del Movimento 5 Stelle ha recepito le perplessità che sono arrivate dall’opposizione, votando favorevolmente la richiesta di sospensiva.

“Si dà diritto ad accedere agli impianti sportivi – afferma il consigliere d’opposizione Filippo Cracchiolo – a gruppi amatoriali e parrocchiali ma senza stabilire il quantum, molto genericamente”. Già in apertura dei lavori però erano emerse alcune frizioni, con i componenti di opposizione della commissione consiliare che ha esaminato il testo a lamentare che alcuni rappresentanti di maggioranza successivamente hanno presentato degli emendamenti per la sua modifica.

“Quello che io avevo compreso partecipando alle commissioni – ha rimproverato la consigliera d’opposizione Caterina Camarda – non era certamente di appiattirsi a quanto espresso dalla consulta dello sport. Credo sia scorretto politicamente che non sia stata convocata una commissione per permettere ai componenti di ragionare su queste modifiche”.

Alla fine comunque nulla di fatto con la decisione di rimandare tutto in commissione. Già il testo una prima volta era approdato in consiglio comunale due anni fa con l’obiettivo di dare vita a nuove regole per sostituire il precedente regolamento vecchio di ben 15 anni. Non se ne fece però nulla perché ci si accorse che in consiglio era arrivato un regolamento senza il parere della consulta dello sport non vincolante ma comunque obbligatorio.

Nel nuovo testo sicuramente la novità più importante è quella della possibilità da parte del Comune di dare in gestione gli impianti alle stesse società sportive. Verranno stabilite tariffe e regolate possibili convenzioni con le scuole per l’utilizzo delle strutture. Via libera invece alla mozione, arrivata su input di alcuni consiglieri grillini, sull’iscrizione all’anagrafe antifascista istituita dalla “Carta di Stazzema”.

Si tratta di un’anagrafe virtuale di valori, aperta a tutti coloro che si riconoscono in una serie di principi. Approvazione all’unanimità ma anche qui con una serie di polemiche di stampo politico. “La cosa che più mi preoccupa – sottolinea la proponente della mozione, Rosalba Puma del Movimento 5 Stelle – è che gesti di intolleranza vengano manifestati anche dalle giovani generazioni, violenza anche fisica e verbale che oggi con i social è divenuta pericolosissima oltre che pericolosamente di moda”.

“Non rispettare la democrazia rappresentativa è fascismo – è stata la stoccata della consigliera Camarda – e quest’aula non è nuova a certi episodi. Chi non rispetta coloro che rappresentano il popolo anche se in numero minore danno segnali di fascismo”. “Attenzione a giocare con le parole – ha ribattuto il sindaco Domenico Surdi – perchè il principio democratico è declinato verso chi prende la maggioranza. A essa la legge impone che applichi il proprio programma elettorale”.

 
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