CRONACA

Balestrate e Carini, il venerdì nero dei morti sul lavoro: su entrambi i corpi disposta l’autopsia

La Procura di Palermo ha disposto l’autopsia per entrambe le vittime sul lavoro che si sono consumate in quello che è stato definito un vero e proprio venerdì nero per la provincia palermitana. I magistrati di turno, che hanno aperto le rispettive indagini, hanno stabilito di effettuare l’esame autoptico sui corpi di Nicola Vitto, 48 anni di Palermo, e Francesco Paolo Agrusa, 26 anni di Balestrate.

A 48 ore dai tragici episodi che hanno coinvolto i due operai, polizia e carabinieri stanno provando a ricostruire con esattezza le dinamiche di quanto accaduto. Ancora molti aspetti sembrano da definire in particolar modo per quanto concerne la morte di Vitto, avvenuta all’interno della nota azienda “Dolce Carollo” che si trova nella zona industriale di Carini, più specificatamente nella via Matteo Picone.

Ieri in segno di lutto i titolari dell’azienda, che produce dolci e gastronomia esportati in tutto il mondo, hanno deciso di tenere chiusi i cancelli. In quello principale campeggiava una grande scritta su di un cartoncino bianco: “Chiuso per lutto”. “Condividiamo il dolore della famiglia – afferma Claudio Bubbeo, amministratore delegato dell’azienda carinese -. Nicola era una persona generosa e un grande uomo. Siamo vicini alla moglie, che non avrà più delle braccia forti con cui ripararsi, e ai figli che non potranno più chiamare papà”.

Ad effettuare i rilievi la polizia ma non sembra ancora essere del tutto chiaro quanto accaduto. Vitto era a bordo di un elevatore che stava manovrando per sistemare degli imballaggi all’interno della cella frigorifera. Il mezzo pare essersi ribaltato, per cause ancora tutte da accertare, e l’operaio è caduto nel vuoto. L’autopsia servirà a chiarire ad esempio come abbia potuto perdere il controllo del mezzo il quarantottenne, per stabilire se magari possa essere stato colto da un malore o altro ancora.

I colleghi e il datore di lavoro hanno portato Nicola Vitto in auto all’ospedale Cervello di Palermo dove i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Questo incidente è accaduto intorno alle 18, esattamente tre ore prima di un altro tragico caso di morte sul lavoro. L’altro episodio mortale si è verificato a Corleone, in contrada San Marco nel cuore di una zona di edilizia popolare. A perdere la vita in questo caso un ragazzo di appena 26 anni che stava progettando di sposarsi con la fidanzata con cui era legato da 6 anni. Sogno che però non potranno più coronare.

Qui invece la dinamica appare più chiara anche se in corso vi sono ulteriori accertamenti. Paolo Agrusa è morto perchè una grossa pinza idraulica accidentalmente gli è caduta in testa mentre era arrampicato con un collega in un traliccio della bassa tensione dell’Enel per conto di cui stavano effettuando degli interventi tecnici. Il ragazzo si trovava poco più in basso del collega a cui sarebbe sfuggita dalla cintura una grossa pinza idraulica che gli avrebbe sfondato il caschetto di protezione e il cranio.

Il ragazzo lavorava per la ditta Cargo srl che svolge diverse commesse per conto di Enel distribuzione. Stando ai primi accertamenti non ci sarebbero in questo caso delle responsabilità acclarate ma la causa di tutto sarebbe solo una tragica fatalità e nulla di più. Paolo infatti stava lavorando in totale sicurezza: indossava il caschetto di protezione ed era perfettamente imbracato a regola d’arte.

“Un ragazzo d’oro, grande lavoratore e di una famiglia perbene” commentano i compaesani di Balestrate che lo conoscevano. Di lui si dice fosse un giovane molto serio, attaccato al suo lavoro e alla famiglia.
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