AGRICOLTURA

Partinico, acqua a volontà nella diga ma restano le solite incognite per l’agricoltura

La diga Jato di Partinico scoppia d’acqua. Secondo quanto certificato dal Dipartimento regionale delle Acque all’interno del bacino si contano ben 51 milioni di metri cubi di acqua, addirittura quasi 5 volte di più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La siccità dunque sembra essere oramai un brutto ricordo e questo per effetto di un abbondante inverno piovoso.

Abbondanza di acqua a parte, semmai restano i soliti interrogativi riguardo all’utilizzo dell’acqua per uso agricolo. Le condotte, così come l’impianto in generale di distribuzione, sono quasi del tutto fatiscenti e la dimostrazione è il 50 per cento circa di acqua che si perde per strada.

In questi giorni è tornato a riunirsi al Comune di Balestrate il tavolo tecnico, presieduto dal funzionario dell’assessorato regionale all’Agricoltura Vincenzo Amodeo e costituito per seguire da vicino i processi per una più efficiente funzionalità del servizio di distribuzione dell’acqua dell’invaso di Partinico.

Ad essere messe sul piatto una serie di emergenze: il potenziamento della rete di distribuzione con l’utilizzo delle risorse già disponibili, così come garantito di recente dai tecnici del Consorzio di Bonifica Palermo 2 che gestiscono gli impianti della diga Jato; la distribuzione dell’acqua nella stagione primaverile per consentire la coltivazione dei primaticci; i problemi del 3° lotto a sollevamento; la tariffazione per determinare un equo costo dell’acqua; una migliore organizzazione dell’ufficio di Partinico; la stipula di un accordo di partenariato tra i tre Comuni di Balestrate, Trappeto e Partinico, con lo scopo di elaborare delle proposte progettuali da inserire nel programma di finanziamenti del Po fesr Sicilia; operare per la riclassificazione dei tre Comuni attualmente inseriti nella fascia B-Aree rurali ad agricoltura intensiva; infine organizzare un incontro con i dipendenti del Consorzio dell’Ufficio di Partinico e con i coltivatori del territorio irriguo.
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