POLITICA

Partinico, gli infiltrati nel Pd alle primarie. Ed a Borgetto seggio chiuso a sorpresa

Due consiglieri comunali affiliati alla coalizione di centrodestra del sindaco di Partinico Maurizio De Luca si “infiltrano” alle primarie del Partito democratico, a Borgetto a sorpresa niente seggio e gli iscritti costretti a non poter votare.

La scelta del segretario nazionale del porta dietro sè in questo lembo di territorio le contraddizioni di un partito che ha sofferto e continua a soffrire le sue divisioni. Sicuramente ha del clamoroso quanto accaduto a Borgetto dove il seggio non è mai stato montato.

Il delegato a realizzarlo, Alessandro Santoro, ha dato forfait: “Ho avuto problemi legati alla mia condizione di salute nelle ultime 48 ore – afferma – ma devo dire che sono anche mancati gli stimoli”. Gli iscritti borgettani hanno quindi deciso di arrivare nella vicina Partinico dove era previsto un altro seggio ma qui il presidente, Piero Rappa, ha applicato in modo inflessibile il regolamento:

“Avete un vostro seggio, non posso farvi votare qui” ha risposto. A Partinico si è invece consumato un altro paradosso, quello cioè di vedere andare al voto due consiglieri che appartengono all’attuale maggioranza di centrodestra, anche se a dire il vero uno di questi, Totò Rappa, si è sempre definito un civico e pur mai tesserato al partito comunque è risaputo essere vicino all’area del segretario regionale Davide Faraone. Sicuramente molto più scalpore ha destato il voto di Gianfranco Lo Iacono, di recente uscito dal gruppo di Diventerà bellissima:

“Perchè ho votato? Perchè credo nei partiti – evidenzia – al di là se sono affini o meno ideologicamente a me. Viviamo in un mondo di populisti e incapaci, credo che poter scegliere anche i propri avversari sia segno di democrazia e di responsabilità perchè voglio che siano all’altezza”.

“Hanno provato in tutti i modi a limitare la libera partecipazione – ha aggiunto il consigliere di AreaDem Renzo Di Trapani, rivolgendosi agli esponenti dell’area faraoniana – per mantenere la loro piccola posizione conquistata nel pieno disprezzo delle regole, convinti che il partito sia cosa privata, riservata solo ai loro fidati amici. Non ci sono riusciti. Ha vinto la voglia di democrazia e di partecipazione”.
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