CRONACA

Terrasini, furto pistole alla polizia municipale: sospeso anche il vicecomandante

Dieci giorni di sospensione senza stipendio. Arriva il secondo provvedimento punitivo dal Comune di Terrasini per la nota vicenda del furto delle pistole dal comando di polizia municipale del paese (nella foto). Questa volta a finire sotto la lente del segretario generale del municipio, Cristofaro Ricupati, è stato il vicecomandante dei caschi bianchi, l’ispettore capo Salvatore Cucchiara.

Lui doveva rispondere esclusivamente della sparizione della sua arma che era riposta nel cassetto della sua scrivania chiusa a chiave. Secondo Ricupati, però, questo non bastava per garantire la custodia dell’arma che avrebbe dovuto essere riposta invece all’interno della cassaforte. I difensori di Cucchiara, ascoltati in audizione dallo stesso segretario generale, si sono difesi evidenziando che l’arma era perfettamente custodita in quanto chiusa a chiave. Possibile quindi che si possa instaurare un contenzioso, con impugnazione della sanzione disciplinare davanti al giudice del lavoro.

Il clamoroso furto si è verificato nel dicembre scorso e a pagare il prezzo più alto è stato proprio il comandante Matteo Maniaci, 60 anni, sospeso in via cautelare già 20 giorni e in attesa ancora del provvedimento definitivo. Al capo dei vigili venne contestato di aver “abbandonato la sua arma con il relativo munizionamento” e la “violazione di doveri di vigilanza” per tutte le altre armi trafugate. Secondo quanto trapelato l’ufficio procedimenti disciplinari avrebbe constatato il totale disinteresse e la mancanza di misure di cautela.

Si parla anche di danno patrimoniale all’immagine dell’ente che da questa vicenda ne è uscito con le ossa rotte. L’indagine sulla sparizione delle armi e delle munizioni è ancora in corso da parte dei carabinieri, a cui il Comune ha sporto denuncia. Nel frattempo, però, sulla base dei primi accertamenti l’ufficio disciplinare ha già avuto modo di acclarare presunte inadempienze del comandante e adesso anche del suo vice. Ricostruzione dei fatti che ancora non è del tutto nitida anche perchè gli inquirenti mantengono ancora il più stretto riserbo sull’episodio.

Sono ben cinque le pistole scomparse, due di queste sono state trovate incustodite all’interno di cassetti della scrivania: una di proprietà del vicecomandante e l’altra proprio del comandante. Inoltre, accanto alla pistola d’ordinanza di Maniaci, c’erano anche le chiavi della cassaforte dove erano custodite altre tre pistole. Per i ladri un gioco da ragazzi quindi aprire la cassaforte e portare via tutto con le relative munizioni, ben 200 all’incirca.

Da qui quindi la contestazione disciplinare per omessa custodia delle armi. Lo stesso segretario comunale ha trasmesso tutta la documentazione al prefetto, all’ispettorato della funzione pubblica, alla procura regionale della corte dei conti e al sindaco Giosuè Maniaci, il quale a sua volta dovrà fare anche le sue valutazioni.
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