CRONACA

Partinico, incendiato ufficio e deposito edile: distrutti tre mezzi e vario materiale

La porta d’ingresso dell’ufficio forzata e tre veicoli dati alle fiamme. Ha tutti i contorni di una vera e propria intimidazione il raid incendiario che si è consumato all’alba di lunedì a Partinico, in contrada Bisaccia, alle spalle di viale dei Platani. Ad intervenire i vigili del fuoco i vigili del fuoco, che hanno salvato il salvabile, ed i carabinieri che hanno avviato le indagini per cercare di dare un volto ed un movente sul grave episodio.

Veicoli e ufficio, con relativo deposito in cui si trova vario materiale edile, sono intestati ad un imprenditore di Borgetto di 31 anni. In queste prime battute difficile trovare una ben precisa pista: gli inquirenti stanno lavorando proprio con l’obiettivo di riuscire a trovare dove incanalarsi. Nessun dubbio sul dolo dal momento che i tre veicoli dati alle fiamme, due furgoni ed un’automobile, erano posteggiati distanti l’uno dall’altro, per cui è stata subita scartata l’ipotesi anche remota che un possibile corto circuito avesse potuto poi far propagare le fiamme ai mezzi posteggiati vicini.

E’ evidente che il piromane ha appiccato il fuoco ai tre mezzi proprio perchè erano distanti e non vi è stata quindi un’unica scia. Poi c’è un altro evidente segnale e cioè la forzatura della porta d’ingresso dell’ufficio del deposito. Tutte tracce inequivocabili che hanno spinto i carabinieri della locale compagnia ad avviare sin da subito un certosino lavoro di indagine. Anche all’interno dell’ufficio sono state appiccate le fiamme: i danni ammontano a svariate migliaia di euro ancora in fase di quantificazione.

Appare quindi chiari dai segnali degli attentatori che è voluto danneggiare pesantemente il titolare del deposito edile. Non ci si è limitati infatti ad incendiare i soli veicoli ma si è andato anche oltre. I carabinieri stanno anche provando a verificare se esiste la possibilità che in zona vi siano immagini di videosorveglianza che possano in qualche modo evidenziare la presenza sospetta all’orario presunto dell’incendio di qualcuno attorno al deposito. Ovviamente non si esclude alcuna ipotesi dal momento che l’indagine è alle prime battute: si spazia quindi da un possibile avvertimento connesso all’attività lavorativa del 31enne per arrivare anche a scavare nella vita privata dello stesso imprenditore.

A Partinico, come è emerso in diversi attentati incendiari avvenuti nel passato più o meno recente, spesso si fa ricorso al fuoco anche per dirimere questioni di natura personale. Ecco perchè i militari dell’Arma non si sentono anche in questo caso di scartare nulla a priori. Questo è l’ennesimo incendio doloso che si verifica in città. Particolarmente caldo è stato lo scorso mese di marzo: ad andare a fuoco nell’arco di pochi giorni due auto della famiglia dell’ex presidente del consiglio di San Cipirello Nicola Barone (da anni residente a Partinico) in via Saponeria, altri due mezzi dell’istituto di vigilanza Mondiapol in contrada Timpanella e ben 6 tra auto e furgoni in via Bisaccia posteggiati quasi tutti l’uno accanto all’altro di proprietà di un uomo di 62 anni.
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