CRONACA

Partinico, ancora rabbia e preoccupazione dopo l’incendio all’interno della distilleria Bertolino

Solidarietà ai lavoratori rimasti feriti e chiarezza su quanto accaduto. A distanza di 24 ore dall’incendio accaduto all’interno della distilleria Bertolino, scaturito da un vano essiccatore le cui fiamme hanno travolto tre operai che hanno riportato ustioni di 1° e 2° grado, c’è ancora tanta preoccupazione e anche rabbia in città. In particolare la paura è legata alle condizioni di sicurezza dell’impianto al servizio dell’industria insalubre di prima classe.

Dubbi che sono stati esternati dal movimento Partinico città d’Europa: “Non vogliamo anticipare le loro conclusioni – scrive in una nota – ma non possiamo esimerci dal costatare che se determinate cose accadono, non accadono per caso. C’è stato un deficit di manutenzione degli impianti? Una omissione di controllo da parte degli enti preposti? La vetustà dell’impianto può essere una causa del disastro, e allora come si è permesso il suo funzionamento? Come è stato possibile un incidente di tale portata?”.

Poi una polemica all’indirizzo della titolare della distilleria Antonina Bertolino: “Ci saremmo aspettati un comunicato dalla distilleria Bertolino per fornire una seppur parziale ricostruzione della dinamica dei fatti ed esprimere solidarietà agli operai e alle famiglie”. Rifondazione Comunista e “Cambiamo Partinico” ricordano che nell’ultimo anno è già il secondo incidente che accade all’interno della distilleria dopo quello occorso ad un operaio ferito ad una mano che rimase incastrata in un macchinario.

“Ci si ritrova in centro abitato – scrivono in un comunicato congiunto – un impianto a rischio di incidente rilevante. Conosciamo tutti la storia della distilleria Bertolino contro cui lottiamo da decenni e siamo amareggiati dalla superficialità che le autorità in materia ambientale e gli enti di controllo le hanno sempre riservato. Non per ultimo, con la recente autorizzazione Aua in corso di rilascio, nella quale si introducono finalmente delle prescrizioni limitative delle molestie olfattive provenienti dall’impianto, salvo concederle 30 mesi di deroga alla messa in opera degli ammodernamenti necessari. Dopo 7 anni di autorizzazione alle emissioni scaduta e di prosecuzione della sua attività in proroga, altri 2 anni e mezzo di deroga! Chiamarlo scandalo è un eufemismo che auspichiamo venga bloccato dalle autorità competenti”.

Il deputato regionale dell’Udc Vincenzo Figuccia ed il gruppo consiliare dello scudocrociato di Partinico chiedono alle istituzioni competenti di “mettere in atto tutte le misure che possano rafforzare la sicurezza nei luoghi di lavoro”.
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