CRONACA

Partinico, festeggiamenti della Madonna del Ponte “macchiati”: dubbi su comitato e no agli spettacoli

Non ci sono misure di sicurezza adeguate. In aggiunta dubbi di carattere morale su alcuni organizzatori e persino sul cantante che si sarebbe dovuto esibire ieri sera. Sulla tradizionale festa della Madonna del Ponte a Partinico si addensano ombre che hanno lasciato a tanti l’amaro in bocca. Il questore di Palermo, Renato Cortese, non ha dato l’autorizzazione allo svolgimento degli spettacoli ludico-ricreativi, collaterali agli eventi religiosi molto sentiti della Bedda matri.

Questi ultimi, che si stanno sviluppando regolarmente da giorni e che si chiuderanno domani, sono curati dalla chiesa Madre e dalla deputazione della Madonna del Ponte; gli eventi stoppati invece sono frutto dell’organizzazione del comitato festeggiamenti, su cui aleggia più di un lato oscuro. Alcuni suoi componenti avrebbero avuto guai con la giustizia, più o meno recenti, e sospetti persino di vicinanza ad ambienti mafiosi. Aspetto già abbastanza lampante per la questura per emettere il suo veto all’organizzazione degli spettacoli che si sarebbero dovuti sviluppare nell’arco dell’intero fine settimana.

Due i momenti clou: ieri il concerto saltato di Daniele De Martino, cantante palermitano neomelodico su cui in passato ci sono state polemiche per aver dedicato la canzone ad un noto rapinatore che ha avuto inflitti 10 anni e 8 mesi e che per poco non ha ucciso un commissario di polizia in passato; e poi domani la grande chiusura con i tradizionali fuochi d’artificio. Anche questi erano stati negati al comitato dei festeggiamenti, poi in fretta e furia è stata presentata una nuova richiesta questa volta su iniziativa di un’impresa privata e ieri sera in extremis è arrivato il nulla osta.

Profetico era stato l’arciprete, Monsignor Salvatore Salvia, che aveva espresso il suo rammarico per l’eventualità che i fuochi d’artificio potessero venire meno: “Un vero peccato che una tradizione simile possa essere interrotta, spero che si trovi una soluzione”. Soluzione che alla fine è arrivata e dunque, almeno in parte, la festa nel suo aspetto più tradizionale con i suoi caratteristi e spettacolari “botti”, è salva.

Resta però complessivamente la grande delusione degli altri eventi saltati, al di là dei motivi che hanno spinto il questore a non dare l’autorizzazione. In realtà dietro al diniego ci sono aspetti che alla città sono più o meno risaputi ma su cui spesso si fa finta di non sapere. A Partinico, ancora oggi, parlare di concittadini mafiosi o comunque vicini alla criminalità, è tabù se non bisbigliando nei bar tra una tazzina di caffè e l’altra. Dalla questura di Palermo fanno sapere che è ormai sempre più frequente, anche per le stringenti norme legate alla sicurezza, che alcune manifestazioni non vengano autorizzate:

“Un’associazione locale aveva chiesto di organizzare un concerto neomelodico e altri eventi collaterali, – riferiscono – ma l’istanza non era adeguatamente supportata da tutti i requisiti necessari, legati soprattutto alla sicurezza”. Quindi parliamo di vie d’accesso, vie di fuga, capienza e ad altre similari misure. La questura, nell’adottare queste decisioni, valuta anche requisiti di natura soggettiva: quindi infiltrazioni mafiose, precedenti di polizia dei richiedenti o, anche, la tipologia di evento.

Nel caso si tratti di un cantante neomelodico che inneggia alla mafia o alla criminalità organizzata potrebbe arrivare il diniego anche per queste ragioni. Ma in questo caso, dicono dalla questura, i requisiti mancanti erano “prevalentemente di natura oggettiva e quindi di sicurezza”. Dal comitato c’è poca voglia di commentare l’accaduto e si parla genericamente di manifestazioni saltate “per mancanza di autorizzazioni legate ad aspetti burocratici”.

La deputazione della Madonna del Ponte prende le distanze dal comitato e dalla bufera che lo ha investito: “Noi non abbiamo niente a che dividere con quelli del comitato” afferma il presidente Giovanni Viola.
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