Beccato una prima volta con poche dosi di cocaina quattro mesi fa. Quantità insufficiente per incastrarlo come pusher. Ma i carabinieri hanno continuato a tenerlo d’occhio sino a che il loro sospetto non si è tramutato in una certezza investigativa. Fine della corsa per l’alcamese Rosario David, pregiudicato di 32 anni, che è stato arrestato a conclusione di un’indagine accurata che lo ha portato dietro le sbarre con l’accusa di spaccio.
Il giovane avrebbe assunto una serie di accortezze per non essere scoperto: addirittura si serviva di complici ai quali dava le dosi da consegnare all’acquirente finale. Un escamotage che però gli ha permesso solo di posticipare di qualche mese il suo arresto, il tempo che per l’appunto i militari dell’arma completassero l’indagine. Numerosi infatti sono stati gli episodi che i carabinieri hanno avuto modo di riscontrare, delineando così il modus operandi utilizzato dal 32enne.
Il presunto pusher infatti si accordava verbalmente con i vari acquirenti e, solo successivamente, con appuntamenti fissati in orari e luoghi sempre diversi, si incontrava con questi ultimi, effettuando la compravendita al dettaglio e consegnando piccoli quantitativi di sostanza volta per volta. Un’attività questa, così ben consolidata, da rappresentare un vero e proprio business con numerosi clienti “affezionati”, principalmente residenti ad Alcamo e di età compresa tra i 18 e i 30 anni.
Tra febbraio e marzo i militari dell’arma hanno avuto modo di accertare, in diversi episodi, che tutte quelle accortezze utilizzate da Rosario David nella sua attività: infatti consegnava ad altro soggetto una dose di cocaina che, a sua volta, questo avrebbe poi dovuto consegnare all’acquirente finale. Con l’arresto del giovane, sempre secondo gli inquirenti, “viene a crollare un importante punto di riferimento sul territorio di Alcamo per gli acquisti di cocaina”.
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