CRONACA

Partinico, cantante neomelodico contro qualunquismo e giornalisti: “Musica e malavita, non c’è connubio”

“Basta al continuo connubio tra musica neomelodica ed ambienti malavitosi”. E poi strali sui giornalisti. Non l’ha mandata giù Daniele De Martino, il cantante neomelodico palermitano che lo scorso 26 aprile avrebbe dovuto esibirsi a Partinico, salvo però essere saltato tutto per un diniego dell’autorizzazione da parte della questura di Palermo. Uno stop arrivato non solo al concerto ma anche agli altri spettacoli che erano stati organizzati dal comitato dei festeggiamenti in onore della Madonna del Ponte.

Nella sua pagina facebook ufficiale, che conta quasi 400 mila fan, De Martino ha voluto esprimersi su quel che è accaduto ed esterna amarezza:

“Non mi pronuncio in merito alla questione del diniego dell’autorizzazione, non essendo di mia competenza, – scrive l’artista – ma sono scioccato dal continuo connubio tra musica neomelodica ed ambienti malavitosi. Non discuto sul fatto che possano esserci stati dei precedenti, ma generalizzare nuoce alla musica ed agli addetti ai lavori onesti che nulla hanno a che vedere con la criminalità”.

Lo stop agli eventi collaterali ai festeggiamenti religiosi, secondo le motivazioni della questura, è arrivato per ragioni di scarsa sicurezza sul piano logistico ma anche per dubbi esternati riguardo ad alcuni componenti del comitato per trascorsi criminali. Inoltre anche il cantante palermitano ha un precedente, quello di aver dedicato una canzone qualche anno fa ad un noto rapinatore. Tutti fattori che hanno innescato il diniego all’autorizzazione ai vari spettacoli programmati.

De Martino, però, si scaglia contro i giornalisti che hanno riportato la notizia: “Queste recensioni giornalistiche sul perché non si sia svolta la serata – aggiunge sulla sua pagina social – danneggiano la mia persona e quella di chi, insieme a me, avrebbe voluto semplicemente svolgere il proprio lavoro in maniera onesta. Ci sta scrivere circa l’annullamento di un evento ed alle relative motivazioni ma, associare il nome dell’artista di turno alla dubbia moralità o a presunte affiliazioni mafiose o, comunque, criminali è disgustoso. Viva la musica! Quella vera, quella pulita”.
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