ENTI LOCALI

Alcamo, danno “grave e certo” al Comune: sospesa la dirigente Anna Parrino

La condotta del dirigente ha creato un danno “certo e grave” alle finanze del Comune. Circa 30 mila euro di esborsi in più rispetto a quanto si sarebbe dovuto pagare. Per questo motivo, aggravato dal fatto che ci sarebbe anche un “precedente”, l’ufficio procedimenti disciplinari del Comune ha sospeso la storica dirigente del Comune di Alcamo, Anna Parrino (nella foto).

Ad esserle stati inflitti 15 giorni di sospensione e senza retribuzione per il celebre caso del debito fuori bilancio relativo alla Sicilfert, la ditta che gestiva una piattaforma di smaltimento dei rifiuti umidi a Marsala. Una storia intricata in cui verrebbe fuori una certa leggerezza della burocrate nel trattare un atto gestionale che sembrava di routine, quello dell’assegnazione dell’appalto per il conferimento dei rifiuti organici.

Invece da questo appalto si è innescata un’incredibile scia che ha portato ad una serie di verifiche culminate con l’accertamento della responsabilità in capo alla Parrino. Gara che venne affidata alla fine del 2016 alla ditta Pfb salvo poi essere revocata in seguito al ricorso al Tar presentato dalla seconda ditta in graduatoria, la Sicilfert. In pratica l’aggiudicataria originaria era priva dei requisiti per partecipare alla gara, cosa di cui non si accorsero dagli uffici del Comune.

Nel frattempo la Sicilfert non solo chiese l’aggiudicazione dell’appalto, ma avanzò anche una richiesta di risarcimento danni al municipio per il periodo in cui non ha svolto il servizio. Il tribunale amministrativo ha riconosciuto alla ditta ricorrente anche questo diritto. Una vicenda che ha anche altri risvolti: non fu mai segnalato l’avvio di questo contenzioso in primis; senza parlare poi che è emersa la mancata sottoscrizione del contratto tra il Comune e la Pfb, con quest’ultima comunque a richiedere per intero la cifra dell’appalto a lei revocato che non gli sarebbe spettato come da consolidato giurisprudenziale.

E qui scatta anche l’altra sorpresa: nessuno impugnò mai la pretesa della ditta finendo per far passare in giudicato la richiesta, con esborso da 40 mila euro. Altro paradosso il fatto che il Comune nel frattempo fece con la ditta un accordo transattivo ottenendo un piccolo sconto che però non fu pagato entro i termini. Cosa che ha portato la Pfb a chiedere e ottenere un decreto ingiuntivo. Nel frattempo la Sicilfert ha ottenuto il riconoscimento di danni lievitati oggi a quasi 9 mila euro, cifra da riconoscere come debito fuori bilancio.

In realtà però in tutta questa storia, considerando le omissioni compiute per il pagamento per intero dell’appalto alla ditta Pfb, l’esborso per il municipio è stato di circa 50 mila euro. L’Upd del Comune ha accertato la condotta negligente della dirigente che non ha, a suo dire, posto in essere gli atti necessari per evitare aggravi di costi e vari altri errori nel’istruttoria. A sua discolpa la burocrate ha sostenuto che la determina di affidamento alla ditta che gestiva la piattaforma di stoccaggio rifiuti non venne da lei sottoscritta ma dall’allora vice dirigente che aveva facoltà e autonomia di potere di firma e che mai a lei fu sottoposto tale provvedimento.

“Vorremmo non si verificassero mai questi casi – afferma il sindaco Domenico Surdi -. Da parte dei nostri uffici c’è la massima attenzione. Sarà successivamente la Procura della Corte dei conti a fare ulteriormente luce su questa vicenda e a recuperare le somme”.
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