CRONACA

Partinico, condannato per associazione mafiosa: legale chiede revisione processo

La revisione del processo per il partinicese Alessandro Arcabascio. L’istanza è stata presentata dal suo avvocato, Cinzia Pecoraro, che chiede quindi di rimettere tutto in discussione alla luce dei “nuovi elementi di prova” che potrebbero scagionare il suo cliente. Arcabascio, 44 anni, venne condannato in via definitiva a 14 anni e 4 mesi perchè ritenuto colpevole di associazione mafiosa ed estorsione.

Fu arrestato nel 2010 nell’ambito dell’operazione “The end” quando vennero azzerati praticamente i vertici della mafia di Partinico e Borgetto che dettava legge e imponeva l’acquisto di cemento in ditte a loro vicine a suon di danneggiamenti ed estorsioni. Nell’ambito di questa inchiesta gli inquirenti sostennero di avere individuato gli eredi dello storico clan dei Vitale-Fardazza, i cui vertici sono stati completamente azzerati negli anni con una serie di arresti a raffica.

Venne fuori un sistema in cui gli imprenditori edili venivano costretti a rifornirsi di materiale da ditte amiche di Cosa nostra e chi si ribellava veniva colpito con intimidazioni. Secondo l’avvocato Pecoraro non convincono anzitutto le intercettazioni frutto dei dialoghi con un collaboratore in accordo con i carabinieri.

Per la difesa sono conversazioni non genuine venute fuori da delle provocazioni fatte dal collaboratore che quindi avrebbe quasi “estorto” o comunque forzato certe tesi. Ad emergere poi periodi temporali non coincidenti con le trascrizioni degli inquirenti ed infine “l’incompatibile” assoluzione del coimputato ad Arcabascio per gli stessi reati.
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