CRONACA

Alcamo, scandalo smaltimento illecito rifiuti: scoperti anche farmaci e pile esauste

Non solo percolato e “terre di spazzamento”. Ad essere smaltiti illecitamente anche farmaci e pile esauste, e come se non bastasse si trasferivano da un mezzo all’altro rifiuti organici spargendo in terra altro materiale inquinante per l’ambiente. Anche questo hanno trovato  i carabinieri del Nucleo Investigativo Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale nell’ambito dell’operazione che nei giorni scorsi ha fatto venire alla luce un illecito smaltimento di rifiuti da parte dell’Energetikambiente, società che gestisce la raccolta ad Alcamo.

Scatoloni di farmaci e batterie oramai in disuso sono stati trovati ammassati all’interno dell’autoparco di contrada Milano a Partinico, dove vengono custoditi i mezzi della stessa società e dove è stato documentato il danno ambientale per la dispersione di percolato e terre di spazzamento. Qui però c’era avveniva anche qualcosa di più con la presunta complicità di Benedetto Cottone, alcamese di 54 anni, e Giovanni Maria Picone, trapanese di 49 anni, rispettivamente capocantiere per Alcamo e manager per il sud Italia della ditta, e di altri 6 impiegati la maggior parte dei quali autisti.

Ancor più specificamente è emerso delle indagini lo stoccaggio presso l’autoparco di Partinico di rifiuti speciali ospedalieri e per cui Cottone, nel corso di alcune ispezioni avvenute mesi addietro, ordinava di occultare così come è stato possibile apprendere dagli stessi inquirenti durante alcune intercettazioni. Sempre queste intercettazioni evidenziavano che lo stesso capocantiere chiedeva informazioni in ordine all’effettiva presenza presso l’autoparco di rifiuti Raae, vale a dire elettrodomestici in disuso.

Addirittura si parlava di interi “scarrabili pieni di rifiuti”. Attività abusive di stoccaggio di rifiuti sono state poste in essere anche al Ccr di Alcamo, il centro comunale di raccolta in cui ipoteticamente si sarebbe dovuto soltanto separare temporaneamente rifiuti riciclabili. E invece qui, sostiene il nucleo forestale dei carabinieri, lo scorso 14 novembre  “è stata accertata un’attività di gestione illecita di rifiuti pericolosi e non pericolosi”.

Tutto ciò per l’assenza della prescritta autorizzazione e, in ogni caso, con modalità non conformi a quelle normativamente previste. Gli inquirenti accertarono che una ingente quantità di rifiuti Raae, molti dei quali con danni evidenti, erano accatastati in modo incontrollato a diretto contatto con il pavimento del capannone del Ccr, ovvero all’interno di alcuni cassoni, senza distinzione tra raggruppamenti e senza alcuna precauzione per preservare l’integrità delle apparecchiature, con concreto rischio di dispersione di liquidi o gas contenuti nei tubi catodici o nei frigoriferi.
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