Balestrate, torna a risplendere la cappella del Ss.Sacramento della chiesa Madre

Folla di fedeli lo scorso week-end nella chiesa madre Sant’Anna di Balestrate per l’inaugurazione della cappella del Santissimo Sacramento. Dopo sei mesi di lavoro ieri finalmente il maestoso crocifisso ligneo, la volta e le decorazioni sono tornati a risplendere all’interno della struttura. Presenti il vicario generale monsignor Antonino Dolce e il vicario episcopale monsignor Santino Terranova.
Un progetto promosso dall’arciprete Francesco Giannola e reso possibile dalla generosità dei balestratesi capaci di donare 18 mila euro per il restauro della cappella. Il lavoro delle due esperte di conservazione dei beni culturali, Alba Vitale e Olga Polizzi, ha permesso anche di svelare, durante l’intervento, alcune pitture a secco per decenni rimaste ricoperte da intonaco. L’imponente chiesa voluta dal rettore Filippo Evola e realizzata nel 1842 si arricchisce così dei dipinti di Benedetto Messina da Monreale e del finto marmo dell’artista Carlo Righetto da Padova.
La posa della prima pietra della chiesa madre risale al 13 marzo 1842, mentre la prima apertura al culto al 21 settembre 1850. La Cappella oggetto del restauro viene invece costruita nel 1900 con Vincenzo Evola. Il restauro ha permesso anche di datare meglio i vari momento storici della costruzione.
A ridosso della realizzazione risalgono le parti in finto marmo di Carlo Righetto, mentre per il centenario dell’apertura al culto della chiesa, celebrato nel 1950, padre Monteleone fece decorare la volta e l’abside da Benedetto Messina.
I problemi erano sorti dagli anni 2000, quando si sono evidenziate criticità alle coperture anche a causa di infiltrazioni di acqua.
Da qui la necessità di avviare interventi di restauro. Don Giannola, arrivato nel 2015, è subito intervenuto con il rifacimento dei tetti. Poi è scattata la seconda fase, il restauro della Cappella, arrivato a compimento ancora una volta grazie esclusivamente al popolo di balestrate e alle varie attività che la parrocchia ha organizzato per raccogliere fondi, come una cena di beneficenza alla presenza di oltre 400 persone.
“Questo lavoro di restauro – spiega don Francesco Giannola – si inserisce nella grande opera di recupero del bene storico artistico che è la chiesa madre. A partire dai tetti, dal prospetto, fino ai lavori di restauro di statue lignee, all’acquisto di nuovi quadri e opere pittoriche”.