ENTI LOCALI

Partinico, bando per i pasti esterni alla casa di riposo: cucina verso la chiusura e 2 licenziamenti

A luglio, se non ci saranno intoppi, la casa di riposo comunale “Canonico Cataldo” subirà il suo primo grande mutamento. Il Comune ha infatti pubblicato il bando di gara per l’affidamento del servizio di fornitura pasti caldi. Questo significa che la cucina interna, che da sempre è esistita all’interno della struttura, chiuderà definitivamente i battenti e con lei saranno licenziati anche il cuoco e l’aiuto cuoco.

Un nuovo modello gestionale che era stato pensato dall’amministrazione comunale, il cui mandato è oramai agli sgoccioli in seguito alle dimissioni del sindaco Maurizio De Luca. In realtà il primo tentativo dell’uscente governo cittadino era stato quello di dare in concessione l’intera struttura, garantendo una clausola di salvaguardia ai lavoratori storici esterni al Comune ma entrambe le delibere sono state bocciate nei mesi scorsi dal consiglio comunale.

L’ufficio dei Servizi sociali, retto dal responsabile Nunzio Lo Grande che è anche respinsabile del procedimento inerente l’indizione della gara d’appalto, ha portato avanti la linea del governo cittadino uscente di totale internalizzazione della struttura, che allo stato attuale conta 11 operatori esterni garantiti da una cooperativa e soli 7 dipendenti comunali.

L’obiettivo è quello di azzerare, o quasi, il personale esterno, arrivando quindi ad una gestione interna per i profili professionali che potranno essere sostituiti. Una scelta dettata, secondo quanto ha sempre sostenuto il governo cittadino uscente, dalla situazione di dissesto finanziario del Comune e quindi per arrivare a dei risparmi. Il bando prevede la fornitura per 6 mesi dei pasti per un importo a base d’asta di quasi 54 mila euro.

La scadenza per la presentazione delle istanze è stata fissata al prossimo 24 giugno, quindi si presume che già dall’1 luglio si potrebbe partire con il nuovo servizio dei pasti impacchettati e preparati. In questo modo vengono meno i costi delle derrate alimentari e delle due unità di personale che costavano mediamente ogni anno attorno ai 140 mila euro. Questo comunque è solo il primo “mattone” della nuova impronta gestionale che si vuole dare alla casa di riposo.

Il passo successivo sarà quello, salvo eventuali stop alla procedura da parte del commissario straordinario che si insedierà a breve per sostituire il governo della città, della sostituzione degli operatori Osa con personale del Comune che sarà appositamente formato. In tal senso è stata prevista una gestione temporanea sempre con personale della cooperativa per i prossimi 6 mesi e nelle more alcuni dipendenti comunali dovrebbero appositamente formarsi per diventare Osa, operatori socio-assistenziali.

In questo modo verrebbero ad essere sostituite altre 6 unità di personale gestite dalla cooperativa esterna, con un notevole risparmio in termini di stipendi. Questo però appare un passaggio ancora tutta da verificare se e in che termini davvero si potrà concretizzare. La maggior parte dei consiglieri comunali hanno promesso battaglia affinchè venga confermata la storica gestione della struttura.