AMBIENTE

Alcamo, prime grane con la nuova società dei rifiuti: esuberi per 44 lavoratori

A rischio 44 posti di lavoro nell’ambito del settore della raccolta dei rifiuti in città. Il passaggio della gestione del servizio alla nuova ditta Tekra srl, che ha vinto la gara d’appalto ponte
per i prossimi 6 mesi rinnovabile per altri 6, porta con sè in dote una vera e propria grana.

Nella sua lettera di assunzione dell’appalto la società campana ha espressamente scritto che “non potrà assumere personale eccedentario che, pare, sia assolutamente in forza alle dipendenze della ditta uscente (l’Energetikambiente, ndr).
ferme queste permesse, questa azienda è pronta ad un incontro così da effettuare il passaggio di cantiere alle sole condizioni predette”.

I vertici della Tekra dunque non lasciano spazio ad alcun margine di trattativa. Le loro condizioni sono stringenti al massimo: assunzione a tempo pieno e indeterminato soltanto per 67 unità, mentre per altre 16 unità ci sarà la possibilità di un impiego a tempo determinato per i soli medi di luglio, agosto e settembre. A conti fatti quindi in 44 perderebbero il loro posto di lavoro essendoci al momento in forza al cantiere di Alcamo 11 operai e di questi potrebbero rientrarne temporaneamente soltanto 17 con
impiego assicurato sino a settembre.

A questo punto quel che accadrà è un assoluto punto interrogativo. Intanto a prendere posizione sono i sindacati che in riscontro alla richiesta di incontro avanzata dalla Tekra per avviare le necessaria concertazione rispondono picche: “Non siamo disponibili a fare alcun incontro – scrivono in una missiva Vincenzo Milazzo della Fp Cgil, Grimaudo della Fit Cisl e Giorgio Macaddino della Uil Trasporti – che abbia a riferimento
l’articolo 6 del contratto collettivo nazionale di lavoro Fise assoambiente e ciò in quanto le pregiudiziali già contenute nella nota, di fatto, il mancato passaggio di 44 lavoratori che operano nel cantiere di Alcamo già da diversi anni. Riteniamo che il diritto al lavoro, al mantenimento dei livelli occupazionali, all’efficientamento dei servizi, al rispetto delle regole e della legalità, sia patrimonio valoriale a cui tette le parti, politiche,
imprenditoriali e sociali, devono propendere”.

Appare quindi già netta la chiusura ad ogni tipo di dialogo
ciascuno per la parte che rappresenta. “Invitiamo la stazione appaltante, nella persona del sindaco, – aggiungono i rappresentanti delle tre sigle sindacali – a voler intervenire per la
salvaguardia della forza lavoro in essere che ha garantito sino ad oggi il decoro e la pulizia della città di Alcamo”.

Abbiamo cercato di contattare il sindaco Domenico Surdi e l’assessore all’Ambiente Vito Lombardo per tutta la giornata di ieri ma il loro telefono ha continuato a squillare a vuoto.