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Castellammare del Golfo, crisi idrica cronica: si va verso la soluzione ma restano i problemi di “sistema”

Ultimato l’adeguamento della rete elettrica nel pozzo di Inici, la crisi potrebbe idrica a Castellammare del Golfo dovrebbe essere superata entro le prossime 48 ore. Lo garantisce il Comune che ha seguito passo passo gli interventi che si sono resi necessari in queste ultime settimane e che hanno creato davvero scompensi nella distribuzione molto importanti.

“Sono stati ultimati da qualche giorno i lavori al pozzo di Inici che hanno riguardato un adeguamento della rete elettrica da parte dell’Enel – afferma il sindaco Nicola Rizzo -. Purtroppo i lavori si sono protratti più del previsto per vari problemi tecnici e hanno comportato la sospensione dell’acqua nei diversi quartieri serviti dal pozzo. Ripreso il funzionamento, i serbatoi sono in fase di riempimento e la distribuzione idrica al momento viene necessariamente effettuata a quartieri e tornerà ad essere regolare nei prossimi giorni poiché i tecnici stanno effettuando tutte le manovre in rete necessarie per limitare i disagi. Dal canto nostro abbiamo messo in atto ogni azione possibile per contenerli”.

Con la conclusione di questi lavori di adeguamento della rete elettrica nel pozzo principale di Inici potranno così tornare a regime i 38 litri di acqua al secondo da erogare, parliamo quindi della principale fonte di approvvigionamento della città.

“Siamo intervenuti quanto più celermente possibile al fine di garantire l’erogazione idrica ad ogni problema presentatosi ma facciamo presente che i disagi delle ultime settimane sono stati causati da più motivazioni – aggiunge Rizzo -: guasti improvvisi alla pompe, furti di cavi, problemi elettrici, vecchissima rete idrica interna in aggiunta al personale Eas che non presta servizio nei giorni festivi e per questo abbiamo chiesto l’autorizzazione ad utilizzare il nostro personale per evitare ulteriori disagi. Intanto a breve saranno risolti anche i problemi del guasto alla seconda pompa nel pozzo di Fraginesi. Il pozzo sarà completamente efficiente così da non lavorare più in regime ridotto. Già ad aprile, in considerazione dell’incremento di popolazione del periodo estivo che arriva a punte di circa 60mila abitanti, determinando annualmente l’insufficienza della dotazione idrica, ho chiesto un incremento della fornitura idrica di 30 litri al secondo ad Eas tramite Siciliacque. Continuiamo a lavorare perché l’atavico problema possa finalmente essere risolto e, in qualità di presidente dell’Ati idrico, ho più volte fatto presente alla Regione che occorrono interventi strutturali per i quali i 16 Comuni del trapanese facenti parte dell’Ati devono essere sostenuti. Non è immaginabile un passaggio delle reti ai Comuni senza alcun piano di accompagnamento. Per questo abbiamo detto no ricorrendo al Tar che ha sospeso l’efficacia del decreto regionale. Continuiamo a lavorare perché il passaggio delle reti ai Comuni avvenga in maniera corretta – conclude il primo cittadino – con un affiancamento di natura tecnica ed anche economica da parte del governo regionale che recentemente ha deliberato per la liquidazione coatta dell’Eas, fatto che pregiudica ulteriormente i già risicati servizi, e attendiamo riscontro per la convocazione, che abbiamo sollecitato, del tavolo tecnico costituito”.