Cronaca

Partinico, incendiata l’auto di un ingegnere con la passione della politica

Attentato con il fuoco indirizzato ad un libero professionista da sempre vicino agli ambienti della politica locale. Ad essere preso di mira Giovanni Candela Impastato, 45 anni, di professione ingegnere: la sua Audi A3 è stata incendiata nel vano posteriore. Elemento che esclude quindi l’ipotesi di un possibile corto circuito del mezzo, dal momento che l’impianto elettrico in questo veicolo è posizionato nella parte anteriore.

Le fiamme si sono sprigionate intorno alle 5 di ieri in via Principe Umberto, nei pressi dell’appartamento in cui vive Candela Impastato. L’immediato intervento dei pompieri ha permesso di evitare che il rogo potesse ulteriormente espandersi: le fiamme alla fine sono state circoscritte solo alla parte posteriore dell’auto e dunque i danni molto contenuti.

Resta in sè la violenza del messaggio che adesso dovrà essere decifrata dagli inquirenti. Il 45enne, incensurato, lavora come libero professionista ed ha uno studio privato alle spalle della sede centrale della Posta di corso dei Mille. Per lui diverse importanti commesse, ultima delle quali all’interno dell’area artigianale di contrada Margi a Partinico dove è stato direttore dei lavori di una delle ultime tranche di insediamenti produttivi.

E’ stato per un lungo periodo vicino alle posizioni politiche dell’ex sindaco Salvo Lo Biundo ed ha anche lavorato, seppur volontariamente da esterno e quindi non nel team ufficiale dei tecnici, alla stesura del piano Aro, il progetto del Comune di gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti che ha sostituito il vecchio e fallimentare sistema degli Ato. Più in generale in politica Giovanni Candela Impastato non ha quasi mai avuto ruoli di primo piano, rimanendo quindi dietro le quinte da sostenitore o simpatizzante.

Solo recentemente ha avuto un ruolo di evidenza essendo stato nominato in qualità di Tesoriere del Partito Democratico ai tempi del “regno” dell’allora segretaria cittadina Franca Sicula, dimessasi nel 2018. Tutto da capire il perchè di questa intimidazione con il fuoco. Al momento i carabinieri non escludono alcuna pista: quindi si spazia dalla vita professionale e politica del 45enne ma non si scartano nemmeno possibili vendette maturate nell’ambito strettamente privato dell’uomo.

Come appurato già da tempo dagli inquirenti, a Partinico l’intimidazione con il fuoco è usata in vari contesti. Come è stato accertato da varie indagini che si sono sviluppate nel tempo, incendiare le auto è un metodo che viene usato non solo dalla criminalità organizzata per lanciare dei ben precisi messaggi, ma anche per regolare i conti per screzi di natura privata. Ecco perchè in queste prime ore le indagini su questo episodio ruotano su vari fronti, nulla si può scartare a priori.

In questo 2019 si tratta dell’ennesimo rogo di natura dolosa che si consuma a Partinico: più volte si sono verificati incendi all’ex Arena Lo Baido, poi sono andate a fuoco le auto di un emigrato nei pressi della villa “Margherita”, dell’ex presidente del consiglio di San Cipirello Nicola Barone da anni residente a Partinico in via Saponeria, altri due mezzi dell’istituto di vigilanza Mondiapol in contrada Timpanella e ben 6 tra auto e furgoni in via Bisaccia posteggiati quasi tutti l’uno accanto all’altro di proprietà di un uomo di 62 anni.