Cronaca

Alcamo, nomina dirigente senza laurea: richiesta rinvio a giudizio per ex sindaco

Nominarono dirigente del Settore Tecnico del Comune un semplice funzionario che non aveva neanche conseguito la laurea. Storia che ebbe una grandissima risonanza e che lasciò non pochi veleni al palazzo di città, con tanto di indagine dei carabinieri e della Procura che oggi è arriva ad una conclusione: sindaco, funzionari e dirigenti dell’epoca vanno processati per abuso d’ufficio.

Il pubblico ministero Andrea Tarondo ha formulato ben 5 richieste di rinvio a giudizio per quella nomina che, a conclusione dei riscontri investigativi, viene considerata illegittima. Il processo viene invocato per l’ex sindaco Sebastiano Bonventre (nella foto a sinistra), l’ex segretario generale del Comune Cristofaro Ricupati (a destra), gli allora vice dirigente Gaspare Fundarò e dirigente Marco Cascio, e l’attuale dirigente in carica Sebastiano Luppino.

“In concorso fra loro, nello svolgimento delle proprie funzioni di pubblici ufficiali presso il Comune di Alcamo, – è l’accusa formulata dal pm – intenzionalmente procuravano a Giuseppe Stabile un ingiusto vantaggio consistito nella nomina a dirigente del Settore Urbanistica e Pianificazione Territoriale del Comune di Alcamo, pur non essendo in possesso del requisito richiesto ed in particolare del diploma di laurea”.

Secondo la Procura, in buona sostanza, la violazione sarebbe quella dell’articolo 30 comma 3 dello stesso regolamento comunale. Il paradosso è che, secondo quanto emerso nel corso dell’inchiesta, in realtà c’era all’interno della pianta organica una dipendente che avrebbe potuto ricoprire quel ruolo ed era Anna Parrino, storica dirigente comunale di Alcamo e ancora oggi in carica alla guida della Direzione 4 ai Lavori pubblici e Servizi manutentivi.

La Procura individua in questa storia proprio nella Parrino una “vittima” di tale operazione, tanto che si parla di “ingiusto danno” nei suoi confronti, non consentendole di ricoprire lo stesso incarico dirigenziale. Stabile fu nominato in diversi periodi dirigente del Settore Tecnico tra il 2013 e il 2015. La scelta all’epoca era stata dettata, almeno secondo quanto sostenuto dall’allora amministrazione comunale, dalla necessità di dare un assetto al delicato settore dell’Urbanistica cercando però una soluzione interna in quanto vi era il blocco delle assunzioni.

Un apparato oltretutto molto delicato dove si era registrato una sostanziale stagnazione dell’attività. Con le dimissioni di Bonventre e il successivo avvento del commissario Giovanni Arnone fu trovata un’altra soluzione, spezzettando il Settore tecnico e nominando questa volta Stabile soltanto responsabile di ufficio.

Sulla base delle indagini ognuno dei 5 indagati avrebbe avuto un ruolo in questa nomina illegittima: Fundarò per aver nominato con proprio atto per la prima volta Stabile in qualità di dirigente di Settore; Bonventre per aver firmato le determine di nomina e di proroga dell’incarico; Cascio e Luppino per aver dato nei rispettivi atti la regolarità tecnica; infine Ricupati per aver fornito il parere di legittimità. Ancora da convocare l’udienza preliminare in cui sarà esaminata la richiesta di rinvio a giudizio del pm.