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Partinico, controlli sugli ambulanti del mercatino. Il commissario: “L’80% non in regola”

Uno spazio sterminato di ben 200 stalli per la vendita: ieri però ne sono stati occupati appena 75 nell’area adibita al mercatino quindicinale di Partinico. All’incirca una cinquantina gli ambulanti letteralmente respinti dalla squadra interforze costituita da carabinieri, polizia, guardia di finanza e vigili urbani che per la prima volta hanno dato vita con tali modalità ad un servizio di questo tipo specificatamente per il mercatino, creando vere e proprie attività mirate di varia natura.

Una cinquantina gli ambulanti che all’alba di ieri si sono presentati nell’unico varco possibile, creato appositamente dalle forze dell’ordine, e sono stati respinti per vari motivi: chi per mancato pagamento del bollettino giornaliero per l’ingresso, che ammonta a 25 euro, chi perché abusivo in parte o del tutto, altri ancora perché erano in possesso di licenza non propria ma di terzi. Sul posto presenti anche dipendenti comunali dell’ufficio Suap, adibito quindi alle autorizzazioni commerciali, e dei tributi.

Ognuno per propria competenza ha effettuato i suoi accertamenti ed i riscontri sono stati clamorosi: “L’80 per cento di chi ha un’autorizzazione per la vendita commerciale al mercatino non è in regola con il pagamento della concessione dello spazio pubblico – afferma il commissario straordinario del Comune, Rosario Arena, che ha personalmente coordinato le varie attività e sollecitato questo tipo di controlli interforze -. Chi era in regola con tutto mi ha ringraziato ieri, elogiandomi perché l’obiettivo è quello di ripristinare la legalità in un ambito totalmente abbandonato”.

Effettivamente a singhiozzo in passato le precedenti amministrazioni avevano tentato di rimettere ordine al mercatino quindicinale ma la mancanza di continuità ha fatto sempre cadere poi tutto nel dimenticatoio. Addirittura dei circa 125 ambulanti che sono autorizzati alla vendita almeno la metà non pagherebbe dal 2014, dunque se non si lavora immediatamente sul fronte del recupero si rischia di perdere le prime somme per effetto della prescrizione quinquennale.

“Questo Comune è in dissesto – aggiunge Arena – e non può permettersi di perdere ancora soldi che gli sono dovuti dai contribuenti. Bisogna fare cassa ma non per questo la mia attività di recupero è senza scrupoli. Oggi ho parlato personalmente con alcuni degli storici morosi che mi hanno fatto presente l’impossibilità a pagare quanto dovuto, dal momento che un arretrato di 5 anni ammonta ad oltre 4 mila euro. Ho detto loro che potranno beneficiare della rateizzazione se la richiederanno, qui non c’è nessuno che vuole mettere la corda al collo. Però si deve pagare il servizio richiesto, non si può andare avanti con questa anarchia più assoluta”.

Nel corso dei controlli sono state effettuare diverse verifiche: i profili tributari, quelli autorizzativi per il commercio, e poi ancora sul fronte contabile. Infine specificatamente carabinieri e polizia hanno identificato i presenti con una vera e propria “schedatura” per capire da chi fosse frequentato il mercatino.

Un’operazione-verità che dall’altro lato rischia di svuotare l’area mercatale di via Ninni Cassarà: a questo punto non è improbabile che nei mesi a venire possano ripresentarsi solo gli ambulanti con pendenze minori, quindi i 75 a cui ieri è stato permesso l’ingresso. Dunque all’incirca un terzo del totale degli spazi a disposizione lungo l’area adibita ad ospitare gli stalli.