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Partinico dimentica la sua beata, per Pina Suriano sempre meno appuntamenti

C’erano una volta le teatralizzazioni, le veglie, i cortei e i tridui. Tutto sembra essersi dissolto in flebili ricordi e la figura della beata Pina Suriano comincia a diventare sempre più appannata. Proprio la “sua” Partinico rischia di dimenticarla nonostante qui ci sia un santuario che la ricorda, c’è ancora la casa in cui visse e il fonte battesimale in chiesa Madre.

Eppure ieri, nel giorno del 15° anniversario della beatificazione, è emerso imbarazzante il fatto che questo appuntamento è ricordato da una sola e semplice celebrazione. E’ venuto l’arcivescovo di Monreale Michele Pennisi che ha celebrato messa ma oramai l’appuntamento è passato quasi sotto traccia.

Il presidente della confraternita della beata Pina Suriano, Antonio Bonomo, ammette le difficoltà organizzative e non solo. Con un pizzico di amarezza commenta: “In tanti nella comunità ci remano contro”.

Parole che lasciano trasparire la delusione di chi è devoto e si spende in prima persona per valorizzare la santità di questa partinicese, vissuta nella prima metà del ‘900. Di anno in anno per questo anniversario della beatificazione l’interesse sembra scemare e lo dimostra il fatto che addirittura quest’anno non si è nemmeno organizzato il triduo di celebrazioni religiose, condensando tutto nell’unico appuntamento di ieri.

I devoti-volontari sono sempre meno e devono sobbarcarsi tante iniziative: nei giorni scorsi nella chiesa di Sant’Ernesto a Palermo è stata organizzata l’intitolazione di una cappella a Pina Suriano; da non dimenticare poi la grande caparbietà con cui è stato portato avanti il lavoro della realizzazione del nuovo reliquiario, con il recupero dalla teca dell’avambraccio ancora intatto della beata.

Oggi ancora al lavoro per organizzare il trasporto del reliquiario a Montevago, nell’agrigentino. Il primo campanello d’allarme è proprio questo: “Non c’è più un ricambio generazionale all’interno della nostra congregazione” sostiene Antonio Bonomo. C’è un clima generale attorno alla Serva di Dio che lascia perplessi: ad esempio da ben 15 anni manca un postulatore per portare avanti la causa di santità. Esattamente dalla morte di don Girolamo Soresi, il parroco che portò a compimento l’iter della beatificazione. Lui stesso aveva più volte bacchettato la comunità quando era in vita, sostenendo che Partinico fosse “distante” dalla figura di Pina Suriano, quasi disaffezionata.

“Vero che il postulatore ufficiale non c’è – sottolinea il rettore del santuario don Salvatore Giamporcaro – ma se si dovesse portare avanti un altro caso di presunto miracolo per intercessione della nostra beata comunque possiamo contare su un postulatore diocesano”.

Nella celebrazione di ieri a colorare la chiesa i 50 bambini dell’azione cattolica della parrocchia del Ss.Salvatore: “C’è un grande interesse anche di persone che ci scrivono da fuori Italia, significa che il culto a poco a poco si diffonde” ha commentato in chiave ottimistica l’arcivescovo.

Pina Suriano è definita “straordinaria”, ricordata per la sua incessante attività nelle file dell’Azione Cattolica in anni in cui il contesto sociale e politico era molto difficile per la libera espressione del culto e delle proprie idee. Sin dalla fanciullezza non risparmiò rinunzie e preghiere, digiuni e macerazioni per vocazione a “Gesù Eucaristia”, a cui fece voto di verginità e totale abbandono. Subito dopo la sua morte, il 19 maggio del 1950, la chiesa e le persone che sono sempre state accanto a Pina si accorsero della sua “Santità”.