Cronaca

Ex imprenditore morto a Terrasini, l’autopsia allontana l’ipotesi omicidio

Resta il mistero attorno alla morte di Mercurio “Mike” Nepa. Sul corpo dell’84enne non sono stati trovati segni di violenza. Serviranno due mesi per avere i risultati degli esami istologici e tossicologici necessari per stabilire le cause del decesso. Indagini in corso.
Sul suo corpo non sono stati trovati segni evidenti né altre tracce che lascerebbero pensare a una morte violenta. E’ stata eseguita oggi all’Istituto di medicina legale del Policlinico l’autopsia sul cadavere dell’ex imprenditore Mercurio “Mike” Nepa, deceduto per cause ancora da accertare nel letto della sua abitazione a Terrasini. Sull’episodio indagano i carabinieri che dovranno attendere due mesi per i risultati degli esami tossicologici e istologici eseguiti sui campioni prelevati durante l’esame.
A scoprire il cadavere dell’84enne è stato un conoscente che lunedì mattina era andato a fargli visita – come spesso faceva – nella sua casa in via Venezia. Dopo averlo visto esanime l’uomo ha chiamato il 112 e chiesto l’intervento di un’ambulanza, ma per l’ex imprenditore tornato in Sicilia dopo decenni trascorsi in America non c’era più nulla da fare. Nepa si trovava nel suo letto e la casa appariva a soqquadro, come se qualcuno avesse rovistato un po’ ovunque alla ricerca di contanti e oggetti preziosi.
Secondo alcuni conoscenti, però, l’imprenditore italo-americano ormai in pensione non era una persona che stava particolarmente attenta all’ordine. Il caos trovato in casa sua potrebbe quindi non essere collegato in alcun modo a un episodio di rapina finita in tragedia, come ipotizzato in un primo momento dagli investigatori. Al momento però non ci sarebbero ulteriori riscontri nel fascicolo del pm Luisa Bettiol che potrebbero indirizzare le indagini verso una pista precisa. I risultati dell’esame tossicologico serviranno a stabilire se il decesso sia dovuto a un avvelenamento.

Mercurio Nepa era un facoltoso imprenditore che ha vissuto per un lungo periodo a Detroit. All’età di 15 anni, dopo la morte di suo padre durante una battuta di pesca, Mike aveva raggiunto gli States insieme alla madre. Lì aveva cominciato la sua scalata verso il successo e nel tempo aveva fatto fortuna commerciando pelli e tessuti. Poi l’episodio che, come ha raccontato a PalermoToday un suo cugino di secondo grado, lo avrebbe convinto a tornare in Sicilia agli inizi degli anni Ottanta: “Qualcuno gli ha sparato in testa, alla nuca, ma è sopravvissuto”.