Cronaca

Partinico, giustizia per Ruth: salta sit-in sotto casa del presunto orco; al corteo tanti animalisti ma pochi partinicesi

In 300 al corteo per chiedere giustizia per Ruth (nella foto a sinistra), la cagnolina uccisa nei giorni scorsi dopo essere stata massacrata, legata alle zampe e quasi date alle fiamme in un terreno di campagna alla periferia della città.

Poche le adesioni da Partinico, tante invece le associazioni che hanno presenziato da fuori città e che hanno quindi aiutato a riempire di gente il corteo. Nonostante il divieto del questore di Palermo qualcuno si è anche presentato all’altro sit-in che era stato organizzato proprio di fronte all’abitazione dell’uomo ritenuto il presunto responsabile del pestaggio dell’animale.

Pochissime le adesioni probabilmente per il timore delle conseguenze che i partecipanti avrebbero potuto avere: qui c’erano più poliziotti in tenuta antisommossa che gente in strada a manifestare.

Alla fine è andato tutto liscio, senza scontri o particolari tensioni. Durante il corteo si è registrato un solo momento di paura quando, giunto in corso dei Mille, un contestatore nei confronti degli animalisti ha quasi rischiato di essere linciato. Al suo indirizzo fischi e insulti dopo aver detto agli organizzatori di andarsene a casa.

C’è voluto l’intervento di alcuni agenti di polizia per evitare che qualche manifestante, evidentemente agitato, potesse venire a contatto con la persona che in modo dispregiativo li aveva esortati a concludere la loro manifestazione.

Il corteo si è chiuso in piazza Umberto I, di fronte alla sede centrale del Municipio, con le varie sigle aderenti all’evento a lamentare l’omertà della gente in casi di violenza sugli animali, la lentezza delle indagini da parte delle forze dell’ordine e gli scarsi strumenti di contrasto al randagismo da parte delle istituzioni ai vari livelli.

Nell’altro sit-in invece l’organizzatore Enrico Rizzi (nella foto a destra), capo della segreteria del partito animalista, ha parlato al megafono poco distante dalla casa del presunto “orco” alla ventina di coraggiosi partecipanti nonostante il veto del questore. Ha chiesto allo stesso modo giustizia per Ruth ed un inasprimento delle pene da parte dello Stato a chi sevizia e maltratta gli animali.