Politica

Partinico, il “lungo addio” del consigliere Gianlivio Provenzano. Il suo ultimo discorso in aula: “Clima avvelenato”

Si può definire poeticamente un lungo addio quello di Gianlivio Provenzano (nella foto) dalla carica di consigliere comunale di Partinico.

Il già assessore del Comune a cavallo tra le due precedenti legislature, di cui nel tempo si è sub-odorato anche l’ipotesi di una candidatura a sindaco (chissà che non sia maturo il tempo nella primavera del 2020), ha infatti annunciato le sue dimissioni con tanto di protocollo al Comune: lascerà con ogni probabilità lunedì prossimo, non appena l’aula avrà votato il bilancio.

Si può dire senza ombra di smentita che questa potrebbe essere ‘occasione per tanti consiglieri comunali di seguire le orme di Provenzano. In tanti, seppur in ordine sparso, hanno paventato l’idea di dimissioni: se oltre a Provenzano lunedì lo facessero altri 12 colleghi si supererebbe la soglia del 50 per cento più uno e dunque decadrebbe l’assise.

Effettivamente dopo l’approvazione del bilancio il consiglio non sarà più chiamato a scelte strategiche da qui alla fine naturale della legislatura, nell’aprile del 2020. Il recente caso di “gettonopoli”, contraddistinto dall’assegnazione da parte degli uffici delle liquidazioni delle indennità ai consiglieri non dovute per sedute andate deserte, ha sicuramente avvelenato ancora di più il clima al ‘palazzo di città. Un clima già teso che aveva portato nel maggio scorso anche alla decisione clamorosa dell’allora sindaco Maurizio De Luca a rassegnare le dimissioni dopo appena 11 mesi di governo.

E da lì è proseguita la scia degli scontri, divenuti ancor più ad alta tensione, tra il consiglio e il commissario straordinario del Comune Rosario Arena, i cui metodi autoritari sembrano piacere a pochi all’interno di quell’aula. Gianlivio Provenzano sembra che con questo gesto delle dimissioni voglia sfilarsi da questo clima incandescente. Ai colleghi d’aula ora tocca dare seguito a quanto hanno più volte enunciato a livello di intenzioni.

DI SEGUITO IL DISCORSO INTEGRALE DI GIANLIVIO PROVENZANO ALL’ULTIMO CONSIGLIO

Sig Presidente, Sig, Commissario, Colleghi Consiglieri..

Un anno fa circa mi candidai al Consiglio Comunale, lo feci dopo aver svolto per diversi anni il ruolo di assessore di questo Ente, con deleghe pesanti e diverse… mi candidai dicevo, per verificare il mio impegno, verificare quanto del mio operato era stato accettato, capito, promosso o bocciato… era un periodo di aspri giudizi, forti contrapposizioni, grandi battaglie, che avevano condito l’intero scenario politico già prima della campagna elettorale. Volevo verificare il mio impegno dicevo.. costruimmo una lista civica di giovani, uomini, donne, professionisti impegnati attivamente nella vita economica e sociale di questa Città, lo facemmo al fianco dell’ex Presidente del Consiglio Filippo Aiello, persona perbene, che anche oggi ringrazio per il suo contributo a quella sfida, come candidato sindaco. Fu una battaglia dura ma superammo lo sbarramento del 5% ed entrammo in consiglio.. Ritornare tra la gente in quella campagna elettorale, mi riempii di gioia, quella gioia che solo chi ama veramente la politica può capire.. I cittadini mi premiarono aumentando di gran lunga i miei consensi e piazzandomi tra i primi 5 eletti. Volevo continuare quel percorso che avevo intrapreso, volevo fattivamente contribuire al rilancio della mia comunità attraverso la politica.. e vedete, la politica non è una parola astratta, ma una scienza che vive dei suoi riti, dei suoi metodi, dei suoi valori. Dialettica, confronto, dialogo, scelta tra necessario e possibile, sintesi di opinioni diverse, questi principi hanno sempre animato la mia esperienza e la mia passione prima e dopo l’elezione. Man mano nei primi 10 mesi di questa esperienza ahimè ho visto crollare via via, ognuno di questi principi, nessun dialogo, nessun confronto solo una ricerca spasmodica di capri espiatori a cui addossare ogni colpa, dai consiglieri, ai dipendenti finanche ai cittadini talvolta.. ogni problema, da quello economico a tutto il resto doveva avere un responsabile su cui puntare il dito anzichè pensare alla risoluzione del problema stesso. Una mortificazione continua dell’intero consiglio comunale, di questa assise, di ogni singolo consigliere, di ogni singolo gruppo, di ogni impegno, anche della storia di ognuno di noi e delle nostre famiglie.

Un immobilismo estenuante ha caratterizzato i primi 10 mesi di questa consiliatura, molti prima di me lo dissero… fino ad arrivare all’ennesimo commissariamento per questo Ente. Un commissariamento che sta facendo tanto parlare di noi… Da diverso tempo ormai ho scelto di rimanere in Silenzio rispetto alla situazione politica attuale della nostra città. La mia è stata una scelta che ha avuto una duplice motivazione, la prima è stata la necessita di riflettere seriamente e serenamente prima di parlare o esprimere giudizi, troppo facilmente ormai ci si lascia andare a critiche e giudizi approssimativi, la seconda motivazione sta nel fatto che esistono momenti che proprio per la loro delicatezza necessitano di forme di riflessioni diverse.. ho deciso infatti di staccarmi un po dalle dinamiche politiche giornaliere e osservare tutto con un pizzico di distacco, come fossi un osservatore esterno… ho visto e ahimè continuo a vedere cariche istituzionali in lotta perenne, guerre dichiarate, veleni, asti, a volte anche odi , scorrere a fiumi tra i corridoi del palazzo comunale… denunce, minacce,

lettere e contro-lettere, ripicche, voglie spasmodiche di “abbattersi” che rendono il clima irrespirabile, ammorbano ogni idea, ogni tiepido sospiro di impegno, a volte mi fanno chiedere dove mi trovo.. Da diverso tempo ripeto che questo clima non aiuta la città.. non voglio entrare nei singoli fatti, non è questo il momento, vorrei concentrare invece l’attenzione su altro, su quello che questo clima sta generando… sono ormai strenuamente convinto che è esistito un difetto di dialogo tra consiglio e commissario all’inizio, che ha reso tutto ormai terribilmente difficile… e che tale carenza non è stata minimamente colmata da chi era legittimato a farlo, da chi rappresentando il consiglio aveva tale obbligo. Ci sono responsabilità diffuse in questa “guerra”, responsabilità anche diverse, molti miei colleghi hanno ragione a sollevare alcune critiche, cosi come ragione ha il Commissario Arena in alcune sue riflessioni, pur con i suoi modi che certamente nascono anche dalla sua formazione professionale che condiziona fortemente il suo modo di agire, tuttavia credo sia arrivato il momento di dire basta… potrei dire molto su responsabilità e attori di questa triste sceneggiata, non lo considero pero né utile né funzionale..le responsabilità ripeto sono diverse….

A tutto c’è pero un limite.. molto spesso il limite è anche la decenza…. E credo che questo limite si stia superando.. Mi rendo conto che ormai ci sono fratture insanabili, che non c’è più né tempo di ricostruzione, né tempo di dialogo.. credo pero che almeno una cosa deve assolutamente essere fatta: evitare di delegittimare tutto, ogni azione, ogni riflessione, evitare soprattutto la delegittimazione delle cariche istituzionali della nostra Citta’…. Evitare di delegittimare le istituzioni di cui facciamo parte, perché il consiglio comunale da una parte e chi rappresenta oggi Sindaco e Giunta sono comunque i rappresentanti massimi della nostra Comunità e delegittimare loro significa delegittimare la nostra Comunità. Da mesi ormai non si ha nemmeno la serenità di scegliere se votare o meno, serenamente un atto… se lo voti stai con uno, se non lo voti è perché stai dall’altra parte… la politica non è una partita di calcio, in cui due squadre si fronteggiano e o fai parte di una o fai parte dell’altra, non devi mica fare gol nella porta dell’avversario, la politica è confronto, studio, scelta, ricerca di soluzioni, la politica deve colmare il divario tra sogno e realtà… non è quella a cui stiamo assistendo. Mi metto nei panni dei cittadini che osservano, cosa penseranno? cosa stiamo facendo per loro? Come stiamo contribuendo al miglioramento della nostra comunità? Quali risposte possiamo dare se ormai da mesi siamo attori, alcuni principali ,altri comparse di una sceneggiata in cui ci si fronteggia, ci si scontra continuamente? Siamo certi che i nostri elettori, i nostri compaesani chiedano questo? Beh io credo proprio di no… Questo clima avvelenato sta uccidendo tutto e tutti…pensate per esempio a chi lavora al comune.. e che so quanto ama il proprio lavoro e mi chiedo quanto serenamente possa fare il proprio dovere… come si fa a lavorare quando sai che ogni singola parola, ogni singolo atto può essere considerato errato, o peggio, funzionale a qualcuno o qualcosa, da una parte o dall’altra… come possiamo far crescere il senso del dovere, incentivare l’impegno, la voglia fare, il tanto sbandierato cambiamento, quando un clima pesante come quello odierno ammorba ogni cosa? Li conosco, ho avuto la fortuna di conoscere alcuni di loro, i loro pregi, i loro difetti, il loro livello di attaccamento al senso del dovere (non per tutti uguale ovviamente) e li vedo li seduti nelle loro scrivanie, spaesati, mi permetto di dire anche a volte non so se impauriti, ma sicuramente frastornati. La politica partinicese ancora una volta continua ad essere vittima di un suo antico vezzo, in verità mai del tutto abbandonato, quello di dover ad ogni costo trovare un nemico, un avversario, qualcuno a cui opporsi duramente… si montano guerre, polveroni, si inaspriscono i toni, si infangano gli uomini, le persone, le storie, si alimenta il chiacchiericcio talvolta anche il mascariamento con la conseguenza che oltre a bloccare il dialogo si allontano ancor di più i cittadini dalla politica e si alimenta fortemente l’anti-politica…un vezzo che ognuno per la propria parte sta alimentando… beh mi dispiace non è questa la politica che mi piace, non è questo il modo di farla e soprattutto credo che non sia questo il modo per fare il bene della Città… lo ho detto diverse volte e lo ripeto…non sono stato eletto per fare la guerra a qualcuno ma per contribuire a cambierà le cose… ma ahimè vi dico che in questo modo nulla potrà cambiare, nessun passo avanti potrà essere fatto…. De Gasperi diceva che un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista invece alle prossime generazioni.. bene io credo che la politica ha l’obbligo di guardare al futuro, di organizzarlo o quantomeno di immaginarlo condito di speranza e voglia di cambiamento, voglio guardare i miei cittadini negli occhi e poter dire stiamo lavorando al domani, stiamo costruendo la Partinico che verrà, e questo oggi non riesco a farlo. In ogni consiliatura, c’è sempre un momento fondamentale che ne caratterizza il momento storico, questa sarà ricordata come la consiliatura del dissesto, sul quale argomento non voglio minimamente entrare, ma oggi però credo che abbiamo tutti la responsabilità di dotare questo ente di uno strumento finanziario, stabilmente riequilibrato, è per questo che ho atteso fino ad oggi per comunicare quanto mi appresto a dire e su cui ho riflettuto molto. Voterò favorevolmente questo bilancio, lo farò responsabilmente per dare alla mia città un nuovo inizio, un percorso da intraprendere certamente duro in cui necessario sarà un impegno forte e serio della nuova classe politica che verrà, è questo l’atto fondamentale..è questo il momento clou dell’intera legislatura. Voto il bilancio e lascio il ruolo di consigliere comunale, contribuisco a dotare questo Ente dello strumento finanziario e MI DIMETTO… non riesco più a vedere mortificate queste istituzioni, questi luoghi….. non riesco più a vedere finanche mortificata la mia dignità, con squallidi videoclip di piccole comparse, per due presunti gettoni di presenza di commissione di circa 60,00 della cui liquidazione, se spettante o meno, io non sono certo responsabile..ci sono cose, valori, ideali, che nella mia vita non hanno mai avuto prezzo e che non intendo subordinare a nulla nemmeno alla più astiosa battaglia politica, perché sono parte integrante della mia vita, della mia famiglia e delle patrimonio valoriale che a mio figlio voglio insegnare e lasciare. Lascio il mio ruolo di consigliere comunale a chi dopo di me in campagna elettorale ha messo anima e corpo, condividendo con me valori e principi fondanti e che necessita di fare esperienza.. Io sarò fattivamente impegnato soprattutto a sanare questa Città, dai veleni, dagli asti e dagli odi che la stanno trasformando nella Chernobyl dei valori, contribuendo a proiettarla verso un futuro maggiormente illuminato. Ringrazio ognuno di voi per il pezzo di strada che insieme abbiamo fatto, questo mio intervento è il mio personale punto di vista sul momento politico attuale che ci vede protagonisti e non vuole minimamente agire né da critica né da stimolo a fare altrettanto per nessuno di voi… ho grande rispetto per ognuno di voi, per i miei concittadini e per i miei elettori e mi sento a posto con la mia coscienza compiendo tale scelta, abituato come sono a rendicontare quanto fatto, a relazionare sul lavoro svolto. Grazie a tutti voi.