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Revenge porn in città, viene lasciato e diffonde su Whatsapp la foto della sua ex nuda: arrestato

Primo caso di revenge porn in città. La vittima è una ragazza palermitana di 28 anni. In carcere un foggiano. Quell’immagine era stata mandata per gioco al compagno durante un momento di intimità.

Pur di tornare insieme alla sua ex, una ragazza palermitana di 28 anni, era arrivato a diffondere tramite Whatsapp una foto di lei nuda, mandata per gioco al compagno durante un momento di intimità. Primo caso di revenge porn che riguarda in qualche modo anche Palermo: un uomo di 47 anni, originario di Foggia ma residente a Cantù, è ora finito in carcere. A riportare la notizia è il Giornale di Sicilia.

Quella foto che immortalava la ragazza nuda era diventata l’arma più potente di ricatto quando lei aveva deciso di troncare la relazione con lui. L’uomo per tornare con la ragazza era disposto a tutto: minacce di morte (“ti brucio la casa” e “ammazzo te e tuo figlio”), una valanga di messaggi e telefonate, perfino le botte. Fino ad arrivare alla foto, addirittura utilizzata come immagine del profilo di Whatsapp. Il 47enne è finito in carcere su disposizione del gip Fabrizio Molinari.

“Il giudice ha accolto nei giorni scorsi (ma la notizia si è appresa solo ora) la richiesta di custodia cautelare avanzata dal procuratore aggiunto Annamaria Picozzi e dal sostituto Giorgia Righi si legge sul Giornale di Sicilia -. L’uomo avrebbe peraltro ammesso le sue responsabilità durante un interrogatorio, forse non rendendosi neppure conto della gravità del suo gesto. I due si erano conosciuti nel 2017 e la giovane donna, disoccupata con un figlio piccolo, aveva deciso di seguire l’uomo, al contrario benestante, in Lombardia. Secondo il racconto della presunta vittima, però, lui avrebbe subito manifestato una gelosia morbosa, controllandola, minacciandola ed arrivando anche a picchiarla. In una circostanza le avrebbe anche puntato contro un coltello”.

Per la Procura quella foto che immortalava la ragazza nuda sarebbe stata inviata al fratello della vittima e anche ad altri contatti. Poi la denuncia e le indagini. “In base agli elementi raccolti e anche alle dichiarazioni dell’indagato durante l’interrogatorio – si legge sul Giornale di Sicilia – è probabile che la Procura chieda ora in tempi brevissimi il giudizio immediato”.

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