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(VIDEO)Borgetto, migliaia di articoli non sicuri e lavoratori in nero: sequestrato grande magazzino

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La guardia di finanza ha messo i sigilli ad un grande magazzino che da pochi giorni era stato aperto sulla strada provinciale 1 che collega Partinico a Montelepre. Ad essere stati scoperti oltre 20 mila pezzi non conformi alla vendita al pubblico: erano infatti sprovvisti del marchio Ce (comunità europea) che sostanzialmente attesta gli standard di qualità per i consumatori.

Il titolare, di nazionalità cinese, oltre a una sanzione amministrativa è stato anche denunciato alla Procura per contraffazione ed utilizzo di segni mendaci. L’operazione della Compagnia cittadina delle fiamme gialle, guidata dal capitano Andrea Mascia, ha permesso di scoprire negli scaffali di quel grande magazzino oltre 20 mila articoli tra materiale elettrico ed elettronico, giocattoli, articoli per la casa, piccola pelletteria, orologi, cosmetici, gadgets di vario genere e dispositivi informatici non conformi alla normativa sulla sicurezza, contraffatti e con un marchio Ce palesemente falso.

Nel corso dell’ispezione all’interno dei locali commerciali sono stati rinvenuti sugli espositori oggetti privi delle indicazioni in italiano per il consumatore. Non solo: da successivi accertamenti è stato possibili verificare che su cinque lavoratori impiegati all’interno del magazzino in due erano completamente “in nero”, quindi senza uno straccio di contratto e dunque non coperti da regolari stipendi e contribuzioni.

Il titolare del mega market è stato segnalato alla Camera di Commercio che dovrà adesso valutare le varie violazioni ed emanare la multa che oscillerà tra i 516,46 e i 25.823 euro. Per quanto concerne le violazioni in materia di lavoro, invece, è stata avanzata all’Ispettorato Provinciale del Lavoro di Palermo apposita proposta di sospensione dell’attività commerciale, considerato il superamento della soglia del 20 per cento del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro.

“Resta alta l’attenzione della guardia di finanza – si legge nel comunicato del comando provinciale – a tutela della legalità economico-finanziaria, della sicurezza e della salute dei consumatori i quali, spesso, sono attratti da prodotti economicamente più convenienti ma ignari della loro non conformità agli standard di sicurezza”.