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Alcamo, è polemica sulla gestione del rifugio sanitario: scontro tra associazioni animaliste

Si ferma per un giorno il servizio di sterilizzazione al rifugio sanitario ed è scontro tra le stesse associazioni animaliste. C’è chi parla di struttura fatiscente e inadeguata, gestita dal Comune in collaborazione con l’Asp di Trapani e alcuni volontari, chi invece difende l’operato dei veterinari e l’attività svolta da due anni a questa parte.

Il blocco del servizio si è verificato martedì scorso e questo ha creato malumori da parte di chi si è recato sul posto: “Ho constatato personalmente – afferma uno degli utenti – che il servizio che dovrebbe esserci non esiste. Mi segnalano che da un paio di mesi esistono dei problemi di limitatezza delle operazioni che dovrebbero essere garantite. Non solo, non vengono nemmeno avvisate le persone di questi inconvenienti con tutti i disagi del caso”.

“La gente è arrabbiatissima per quanto accaduto martedì scorso – rincara la dose Gaspare Camarda, presidente dell’associazione animalista ‘Un’anima mille zampe’ di Alcamo – perchè non si è potuto procedere alla microchippatura e alla vaccinazione dei cani nonostante ci siano in corso delle adozioni. Un intoppo che chiaramente impedisce la spedizione di alcuni dei cagnolini adottati”.

Una situazione che ha fatto salire altissima la tensione all’interno della struttura dove opera stabilmente accanto al Comune e all’Asp a titolo di volontariato l’Oipa, l’organizzazione internazionale protezione animali della sezione cittadina. Ad un certo punto sono anche volate parole grosse: “Sono stato aggredito e minacciato da una volontaria dell’Oipa” sostiene Camarda.

Tesi che viene smentita dalla presidente della stessa organizzazione, Maria Teresa Orlando: “Non ero presente al momento in cui è accaduto questo screzio – replica – ma da quel che mi è stato raccontato a Camarda è stato semplicemente detto che non poteva filmare all’interno del rifugio sanitario”.

Ad essere smentita anche la scarsa funzionalità della struttura: “I numeri parlano chiaro – aggiunge la Orlando -. Nell’ultimo anno in questa struttura sono state effettuate 400 sterilizzazioni e 300 adozioni, con un risparmio importante per il Comune in tema di contrasto al randagismo. Vero è che si sono verificati anche dei decessi a causa di un virus gastrointestinale ma ciò non è dipeso dalla gestione del rifugio, bensì dal fatto che in qui arrivano randagi con questo tipo di problematiche”.