Enti locali

Montelepre, maxidebito sul Comune: l’opposizione vota ma chiede le dimissioni della sindaca

Il consiglio comunale di Montelepre vota un debito fuori bilancio per un ammontare di 600 mila euro e salva dal dissesto finanziario l’ente. E’ stato necessario il voto anche dell’opposizione, dal momento che oramai da due anni l’amministrazione guidata dal,a sindaca Maria Rita crisci non ha più una maggioranza a sostegno.

Sulla base proprio di questa situazione politica cinque consiglieri di opposizione (Maria Cannavò, Simona Di Noto, Giacoma Gaglio e Salvatore Pisciotta della civiva “Montelepre diventerà bellissima” e Giovan Battista Purpura del gruppo misto) hanno chiesto al primo cittadino di rassegnare le dimissioni e di ammettere il fallimento dell’azione amministrativa.

Se da una parte gli esponenti del civico consesso si appellano dal senso di responsabilità, che li ha portati a votare un debito fuori bilancio che ha radici pregresse rispetto a quando è stata eletta la Crisci, dall’altra però criticano pesantemente il governo cittadino: “La sindaca ha perso la sua maggioranza due anni fa – hanno scritto in una nota – e continua a voler governare  in maniera imperterrita le sorti di questo paese senza una maggioranza politica ben definita in Consiglio Comunale, facendo leva solo sui sensi di responsabilità di queste opposizioni. Un modo di agire che ha condotto il nostro paese sull’orlo di un probabile dissesto economico, in caso di mancata approvazione dell’immediata esecutività dei due provvedimenti posti all’ordine del giorno. Abbiamo preso atto che la programmazione amministrativa, tanto decantata negli anni precedenti, di fatto risulta essere del tutto inesistente, visto che gli atti arrivano in Consiglio Comunale in maniera risicata e talvolta senza gli opportuni pareri”.

I consiglieri hanno evidenziato nel corso del consiglio che ritenevano deleterio per le casse comunali accendere un mutuo per una finalità di questo tipo, ma lo sarebbe stato ancor di più non accenderlo: “Il probabile dissesto economico – scrivono ancora i 5 esponenti dell’assise – avrebbe provato un danno pluriennale per le casse comunali con l’inevitabile blocco della spesa corrente, della spesa per gli investimenti ed inoltre il mancato pagamento degli stipendi dei dipendenti comunali e delle integrazioni orarie agli stessi. Inoltre abbiamo verificato che non si sono registrati significativi passi in avanti rispetto alle richieste politiche avanzate sia dal Gruppo Misto che dal Gruppo Consiliare ‘Montelepre Diventerà Bellissima’ al fine di risolvere il problema politico. Per questo invitiamo quest’amministrazione a rassegnare le proprie dimissioni essendo oramai quest’esperienza arrivata al capolinea”.

La prima cittadina monteleprina preferisce glissare sulle polemiche: “Due consiglieri su 8 – replica – due anni fa hanno deciso di uscire dalla maggioranza. non credo che questo possa essere dichiarato un fallimento. Non riconquisterò la maggioranza seguendo i sistemi politici che ho tanto criticato in passato e pertanto non procederò a rimpasti di giunta, la coerenza è per me un valore essenziale ed irrinunciabile, non cederei neanche se ci fossero i numeri per la sfiducia. Non intendo rispondere alle provocazioni contenute nella dichiarazione di voto letta ieri in aula dai 5 consiglieri. Ognuna delle parti politiche in campo sarà giudicata alla fine del mandato sulla base del lavoro svolto. Resta comunque il dato positivo che alla luce della  necessità dell’ente di accendere un mutuo di 600 mila euro per ottemperare ad una sentenza del luglio 2015, sulla quale non ho alcuna responsabilità né politica né amministrativa, il consiglio ha risposto positivamente assumendosi le responsabilità del caso. Paghiamo debiti da contenziosi risalenti agli anni precedenti alla mia amministrazione già dal momento successivo all’insediamento. L’appello al senso di responsabilità dei singoli consiglieri ha avuto un riscontro favorevole su  9 dei 10 consiglieri presenti in aula che hanno infatti votato la immediata esecutività degli atti per la quale servivano almeno 7 voti. Per il momento mi basta questo, non mi interessa polemizzare ma tentare di risolvere i problemi del paese”.