Cronaca

Carini, confisca al “re degli stupefacenti”: sigilli a immobili, conti correnti e auto

Il Tribunale di Palermo delle Sezione Misure di Prevenzione, accogliendo la proposta del Questore di Palermo, ha emesso un decreto con il quale ha disposto la confisca di numerosi beni riconducibili a Fabio Daricca, palermitano di 42 anni ma di fatto carinese d’adozione, per un valore complessivo stimato di oltre mezzo milione di euro.

Nell’ambito dello stesso provvedimento il tribunale gli ha anche applicato la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale della pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno per la durata di tre anni. I sigilli sono scattati per 2 immobili ubicati nel comune di Carini (nello specifico una villa con piscina ed un appartamento), una autovettura nonché rapporti bancari e finanziari.

Daricca è un “soggetto stabilmente dedito alla commissione di reati di grande allarme sociale quali quelli contro il patrimonio ed in materia di sostanze stupefacenti” secondo quanto sostiene la questura. Nel 2010 è stato arrestato dalla Squadra Mobile di Palermo nell’ambito dell’operazione di polizia denominata “Addio Pizzo 5”, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare, per avere illecitamente acquistato, detenuto e venduto quantitativi di hashish e cocaina.

Per questo la Corte di Appello di Palermo, in parziale riforma della sentenza emessa dal Tribunale, lo ha condannato alla pena di 19 anni e mezzo. Nel 2016 venne sottoposto al fermo in quanto gravemente indiziato di  aver detenuto, ai fini di spaccio, cocaina e per avere usato violenza per opporsi ad un pubblico ufficiale; Nello stesso anno il tribunale gli applicava la misura della custodia cautelare in carcere.

Dalle indagini condotte da personale della Squadra Mobile di Palermo era emerso come il 42enne avesse avviato sul territorio di Villagrazia di Carini un fiorente commercio di sostanze stupefacenti di vario genere. Rocambolesche si sono rivelate le fasi che hanno portato alla cattura di Daricca. Qualche giorno prima era stato sorpreso a Carini mentre si avvicinava ad una casa utilizzata per nascondere la droga. Accortosi della presenza della polizia l’uomo fuggiva in auto dopo aver speronato l’auto della polizia e pochi giorni dopo veniva rintracciato a Palermo.

Per questo episodio fu condannato, in via definitiva, a 9 anni, 8 mesi e 20 giorni di reclusione. Più recentemente era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Palermo, insieme ad altri 12 soggetti, indagati a vario titolo dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, danneggiamento, riciclaggio, trasporto e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’importante operazione condotta dalla Squadra Mobile di Palermo ha consentito di disarticolare un’organizzazione criminale operante sul territorio di Carini il cui vertice era ricoperto da Antonino Di Maggio e che tra i vari sodali ricomprendeva oltre a Fabio Daricca anche il fratello Giuseppe e Alessandro Bono, quest’ultimo recentemente raggiunto da un provvedimento di confisca beni per misure di prevenzione.

In particolare Daricca risulta indagato per i reati di associazione mafiosa, danneggiamento aggravato, trasporto, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Nel 2017, l’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Palermo, in virtù dell’acclarata pericolosità sociale, avviava indagini patrimoniali nei confronti dell’uomo e del suo nucleo familiare che consentivano di accertare una sproporzione economica tra gli acquisti mobiliari ed immobiliari e i redditi percepiti;

incongruenza, questa, che faceva concretamente presumere l’utilizzo di risorse finanziarie di natura illecita, evidentemente derivate dal lucroso commercio di sostanze stupefacenti. In seguito a questi accertamenti Fabio Daricca è stato prima proposto per l’applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale e, successivamente, raggiunto da un provvedimento di sequestro beni, oggi divenuto di confisca.