Lavori pubblici

Carini, tornano le demolizioni sul lungomare: in partenza le ruspe, stanziati 100 mila euro

A breve partirà una nuova tranche di demolizioni sul lungomare Cristoforo Colombo di Carini. Dopo l’approvazione in giunta del progetto in linea amministrativa, gli uffici della Ripartizione IV Lavori pubblici hanno avviato le procedure per l’assegnazione dell’appalto che prevede per l’appunto una nuova tranche di lavori di demolizione di opere edili abusive ricadenti nella fascia costiera.

In questo caso ad essere stati stanziati complessivamente 97 mila euro, dei quali 61 mila per lavori e 36 per somme a disposizione dell’amministrazione. Per individuare la ditta che procederà materialmente agli abbattimenti si ricorrerà alla procedura negoziata attraverso il Mepa, il mercato elettronico della pubblica amministrazione.

Nel settembre scorso sono stati demoliti gli ultimi 4 gli edifici nell’ottica di un piano complessivo di risanamento della fascia costiera su cui vige in quasi tutta la sua ampiezza il divieto di balneazione a causa proprio della presenza di scarichi abusivi provenienti da queste case abusive. Da considerare che il Comune di Carini, essendo in dissesto finanziario, ha preclusa ogni possibilità di accedere ai fondi di rotazione stanziati dal ministero dell’Interno e dunque con gli abbattimenti procede esclusivamente con fondi propri.

La priorità per attivare i lavori di demolizione è stata data dall’esigenza di sicurezza, considerato che gli edifici sono pericolanti e costituiscono un rischio per la pubblica incolumità. Nei mesi scorsi il consiglio comunale ha approvato un regolamento che dà in concessione per 10 anni parti del litorale a privati che sono disposti alla bonifica e alla demolizione degli edifici già acquisti sul litorale.

Questo, e non solo, è il risultato del mattone selvaggio sul lungomare di Carini dove nei decenni, specie tra gli anni ’50 e ’70 con il boom dell’edilizia, tutto veniva concesso e nessuno vedeva nulla, o probabilmente si faceva finta di non vedere. Seppur al passo di lumaca, per via dei limiti economici e anche burocratici che comportano queste pratiche di demolizione, si va avanti in questo lembo della provincia palermitana nell’iter di abbattimento di strutture totalmente abusive.

In questo caso si tratta di gravi violazioni ambientali: stiamo infatti parlando di immobili realizzati all’interno della fascia costiera di proprietà del demanio marittimo dove vi è in assoluto il divieto di edificazione. Non stiamo quindi parlando di un aumento della cubatura o di struttura difforme al progetto ma di immobili abusivi di sana pianta, senza neanche uno straccio di concessione edilizia.