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Partinico, la rinascita di Borgo Parrini: aperto centro culturale per scommessa e amore di un imprenditore

Un altro tassello si aggiunge al recupero di Borgo Parrini, suggestiva “appendice” al centro urbano partinicese che sta pian piano ritornando a splendere. Merito anche dell’associazione “I campanili a Borgo Parrini” ed in particolare dell’imprenditore Giuseppe Gaglio che ha completato il suo ultimo intervento: la realizzazione di un centro culturale e caffè letterario, che però si preferisce definire “officina della cultura”.

Il taglio del nastro alla presenza dell’arciprete Salvatore Salvia e del parroco della chiesetta del borgo don Vito Bongiorno. Lo spazio sarà a disposizione di tutti per l’organizzazione di eventi culturali o semplicemente per creare momenti di aggregazione. Il centro culturale sorge in quello che un tempo era il convento dei monaci Gesuiti nel 1600. Successivamente la struttura fu residenza dei contadini del Borgo ma tra gli anni ’60 e ’70 ci fu un vero e proprio boom di “emigrazione”.

In pratica i contadini abbandonarono questa zona per trasferirsi all’interno del centro urbano, che dista una manciata di chilometri, e da lì cominciò il lento declino di Borgo Parrini. E’ rimasto però innamorato di questi luoghi Giuseppe Gaglio: “Nel corso dei secoli – racconta l’imprenditore – qui divenne proprietà di tantissimi contadini che negli anni ’60-’70 abbandonarono il borgo che divenne deserto e decadente. Io avevo una di queste casette e ho cominciato da 20 anni a questa parte a realizzare interventi ristrutturazione di alcuni immobili che ho pian piano acquistato. In ultimo proprio questa sala della chiesa della diocesi di Monreale. Devo ringraziare don Vito e Monsignor Salvia che mi hanno dato una grande mano d’aiuto a recuperare la struttura perchè era in fase quasi di crollo”.

Un vero gioiellino quello realizzato da Gaglio nel suggestivo Borgo che riporta a scenari di altri tempi: tra miniature, pezzi espositivi di vario tipo, una vera e propria ampia biblioteca con varie raccolte, recuperi architettonici con volte a faccia vista, sottotetto di grande bellezza, mosaici e angolo bar.

“Un’officina della cultura – aggiunge l’imprenditore – dove chiunque può venire a presentare progetti, per realizzare manifestazioni culturali. Lo considero anche un luogo d’incontro per un caffè, per relazionarsi con gli altri. Vogliamo fare un passo indietro nel tempo e tornare a vivere la tazzina di caffè come metafora relazionale”. Il borgo ha conosciuto i suoi momenti più difficile intorno agli anni ’90, quando da queste parti cominciarono a sparire anche i villeggianti.

L’abbandono delle case rese questo spettacolare posto un vero e proprio “borgo fantasma” che solo in pochi hanno continuato a curare. Successivamente sono sorti locali, per lo più pizzerie, e allora ha ricominciato a decollare nell’interesse dei partinicesi e non solo. Una decina di anni fa Giuseppe Gaglio comprò una struttura in una piazzetta di Borgo Parrini con un preciso obiettivo, quello cioè di portare avanti la sua passione per l’arte ispirandosi a Antoni Gaudì, noto architetto spagnolo che basava principalmente i propri lavori su forme naturali, giungendo a degli esiti anticipatori dell’espressionismo e di altre avanguardie compreso il surrealismo.