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Reddito di cittadinanza, adesso obbligatorio lavorare per il comune, ecco i dettagli

I destinatari del sussidio verranno chiamati a svolgere attività in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni.

Entra nel vivo la fase 2 del reddito di cittadinanza, ossia quella in cui i destinatari del sussidio verranno chiamati a svolgere lavori socialmente utili nel loro comune di residenza. Nei prossimi giorni i Centri per l’impiego provvederanno alle convocazioni. I progetti utili per la collettività, che non devono superare le 8 ore settimanali, verranno svolti in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni. Come chiarito dal decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il percettore del sussidio potrà scegliere se svolgere le 8 ore settimanali in un solo giorno o spalmate su più giornate, ma con l’obbligo di completare le ore previste al mese, con la possibilità di recuperare, entro certi limiti, le ore perse. Chi si rifiuta potrebbe perdere il contributo (alcune categorie non saranno convocate ndr).

Tutte le informazioni sul provvedimento sono contenute nel decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 8 gennaio, che richiama il documento del 22 ottobre 2019 firmato dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Nunzia Catalfo.

Reddito di cittadinanza – cosa prevede la fase 2

In diverse città, tra cui Palermo, nei mesi scorsi alcuni beneficiari del reddito sono già stati impegnati in attività di questo tipo come volontari. Iniziativa portata avanti, ad esempio, nella prima circoscrizione dove, con questo metodo, si è proceduto alla sistemazione di piazza Carlo Ventimiglia, del giardino delle artigianelle di suor Eusebia e, ancora, vicolo della Rosa Bianca alla Vucciria.

Iniziativa nata anche in altri comuni del palermitano, come Ficarazzi.