Cronaca

Capaci, pestaggio “d’onore”: sedicenne picchiato dal padre del rivale

Un selfie su Instagram, un complimento alla tredicenne, ed esplode l’ira del fidanzatino che chiede manforte al papà. L’appuntamento a Carini e l’aggressione: ora il ragazzo rischia un occhio, per il genitore violento scatta il fermo.

di FRANCESCO PATANE’

Picchiato a sangue per un complimento su Instagram a una ragazzina già fidanzata. Un giovane di 16 anni, residente a Capaci, è ricoverato all’ospedale Cervello con una prognosi di 40 giorni per il naso fratturato, la lesione a un occhio che potrebbe limitarne il visus in modo permanente, un grave trauma cranico ed ematomi su tutto il corpo. Una spedizione punitiva, un “pestaggio d’onore”, organizzato domenica sera dal padre e dallo zio del fidanzatino della tredicenne dopo avere scoperto il complimento sul social a loro dire “inappropriato”.

Per la feroce aggressione del giovane, arrivato domenica sera al pronto soccorso in “codice rosso”, i carabinieri di Carini lunedì sera hanno fermato Vincenzo Ferrante, 33 anni, di Isola delle Femmine. Il pestaggio è avvenuto nel parcheggio del centro commerciale Poseidon di Carini. Il sostituto procuratore Giorgia Spiri gli contesta i reati di lesioni, aggravate dai futili motivi e dalla minore età della vittima, e di minacce aggravate. Oggi è in programma la convalida davanti al gip.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, a fine gennaio, sul social network più alla moda fra i teenager la vittima entra in contatto con una ragazzina di 13 anni. Decide di commentare una sua foto in posa ammiccante con un semplice “Latina loca”. La giovane gli risponde con due cuoricini (poi rimossi). Questo social-dialogo manda su tutte le furie il fidanzatino, anche lui tredicenne. Geloso per i commenti del rivale, prima litiga con la sua ragazza e poi comincia a rispondere lui ai messaggi del sedicenne. Il botta e risposta su Instagram è pieno di insulti e minacce. Ma il tredicenne teme di soccombere nel “duello d’onore” dal vivo con il sedicenne.

Pare finita lì, invece il padre del fidanzatino viene a conoscenza dello “sgarbo” e anche lui prende contatto sui social con il sedicenne. La conversazione non è delle più serene. Di qui l’esito drammatico. Il padre del fidanzatino, domenica sera, dà appuntamento alla vittima fuori dal centro commerciale. Lo convince rassicurandolo di volere solo chiarire in modo pacifico, di volere solo parlare per chiudere la questione. Invece il padre si presenta con il fratello, con il figlio tredicenne e altri due minori. Non c’è spazio nemmeno per una parola, scattano subito i calci e i pugni.

Il sedicenne ha il volto insanguinato, fatica a parlare, riesce a malapena a raggiungere la sua microcar quando il fermato lo prende e gli batte la testa sull’asfalto minacciandolo: “Se chiami la polizia o fai denuncia, ce n’è anche per i tuoi parenti”. Con lui c’è un amico che, pietrificato dalla paura, non riesce nemmeno ad aiutarlo. I due finalmente riescono ad allontanarsi, ma nel pestaggio la vittima ha perso portafoglio e chiavi di casa. Torna al parcheggio del centro commerciale Poseidon, dove ci sono ancora Ferrante e gli altri aggressori. Non contenti di averlo sfigurato, danno vita a un secondo round. Ancora calci e pugni, ancora al volto e al torace.

Al pronto soccorso del Cervello i medici hanno fotografato il volto e il corpo del giovane. Foto che dimostrano la ferocia dell’aggressione e che il sostituto procuratore ha inserito nella richiesta di custodia cautelare in carcere.